Conoscere per prevenire: il caso degli incendi

08-08_Lucio_Pirone_della_Protezione_CivileNOCI (Ba) - Siamo nel periodo dell'alta stagione e, come ogni anno, è giusto che ci si ricordi dei rischi a cui siamo sottoposti. Siamo nel periodo dell'erba secca sul ciglio delle strade, nel periodo della bruciatura delle stoppie e nel periodo in cui anche una cicca di sigaretta può causare gravi danni all'ambiente.

Prevenire le conseguenze di questi gesti può rivelarsi allora un bene e conoscere i disastri di un incendio non può che sensibilizzare gli abitanti di qualsiasi zona. Per questo motivo, venerdì 5 agosto, l'associazione di protezione civile "San Pio" di Noci ha organizzato un incontro, dal titolo "Il rischio incendi", volto ad approfondire il loro progetto per la sensibilizzazione e la divulgazione della Cultura di Protezione Civile.

Le notizie che ci provengono e che sono relative a diverse zone d'Italia possono complicare la percezione di quale sia l'organizzazione coinvolta in materia di prevenzione del nostro territorio: si sente parlare del Corpo Forestale dello Stato, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Amministrazioni locali e del Volontariato. In realtà l'Antincendio Boschivo - AIB per gli addetti ai lavori - è di fatto e per necessità un pianificato gioco di squadra.

Fra i relatori dell'incontro, anche il Dott. Lucio Pirone del Servizio di Protezione civile Regione Puglia, il quale ha ribadito  che "Senza dubbio l'intervento delle organizzazioni in caso di incendio è fondamentale. Ma è bene che si sappia che, prima ancora che l'incendio si verifichi in un determinato luogo, il comune in questione abbia riferito e ufficializzato alle istituzioni competenti, il rischio di interfaccia della sua zona di competenza. Attualmente, in tutta la Regione Puglia, solo il 70% dei Comuni è stato in grado di quantificare il rischio di interfaccia di incendi; quindi, capiamo bene, che operare su di una zona di cui non si ha alcuna informazione è assai difficoltoso". Ed in seguito Pirone ha specificato: "conoscere il rischio di interfaccia di una zona significa calcolare il livello di pericolosità e di vulnerabilità del territorio, nonché il livello di suscettibilità e di allerta." E a tutto ciò bisognerebbe aggiungere, a dire del Dott. Martellotta, che ha relazionato al posto del Comandante Provinciale di Bari del Corpo Forestale dello Stato Dott. Giovanni Misceo, il particolare intervento da parte delle istituzioni. "Sapere le caratteristiche dell'interfaccia su cui si va ad operare aiuta moltissimo. La presenza di strutture antropiche all'interno di un bosco aiuta a capire quali misure di intervento adottare: è chiaro che, in tal caso, al posto del solo Corpo forestale dello Stato, interverranno anche i Vigili del fuoco, di gran lunga più competenti nella salvaguardia di edifici, ospedali, scuole, abitazioni e quant'altro".

Siamo dunque nel pieno della stagione estiva d'allerta, compresa esattamente nelle date fra il 15 giugno e il 15 settembre. Un'adatta conoscenza dei fattori sia statici (come la morfologia del territorio, l'orografia, etc) che dinamici (come la vegetazione, gli agenti atmosferici, etc) potrebbero aiutarci a salvaguardare il territorio in cui noi stessi viviamo. La protezione civile, prima ancora dell'organo in sè, è rappresentata dai singoli cittadini. 

Tutela e rispetto

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