La triste storia di Peppe, il cane sparato con un fucile ad aria compressa

03 26 PeppeNOCI (Bari) - C’è poco da dire: chi è votato all’insensibilità e alla malvagità non cambia neppure di fronte ad una situazione di profonda emergenza (non solo dal punto di vista sanitario) come quella che stiamo vivendo. Neanche il Covid-19 è stato in grado di fermare gli abbandoni e soprattutto i maltrattamenti ai danni degli animali. Sulla pagina facebook dell’Associazione “Sos Adozioni4zampe- Onlus”, una Enza Ardone arrabbiata e addolorata, denuncia l’ultimo drammatico caso. La storia di Peppe fa davvero accapponare la pelle: il cane è stato ritrovato con ferite in fase iniziale di cancrena, atrofia muscolare e insensibilità agli arti. Dagli accertamenti è emerso che Peppe è stato volutamente sparato, presumibilmente con un fucile ad aria compressa. Enza Ardone rivolge un accorato e disperato appello al sindaco Nisi: “Quando tutto sarà finito, dovremo sederci ad un tavolo e discutere di questa situazione: sta diventando insostenibile!”

La pandemia in corso dovrebbe trasformarci in persone migliori? Farci aprire i cuori a quelli che sono i valori importanti? Purtroppo, c’è chi riesce anche in queste circostanze a coltivare cattiveria gratuita, soprattutto ai danni di chi non può in alcun modo difendersi. Primi tra tutti, i poveri animali. Sulla pagina facebook dell’Associazione “Sos Adozioni4zampe- Onlus”, le volontarie raccontano la storia scioccante di Peppe, volontariamente sparato con un fucile ad aria compressa, come testimoniano gli accertamenti eseguiti dopo il ricovero. Le ferite che devastavano il corpicino dell’animale stavano già incancrenendosi e oltre all’atrofia muscolare, gli arti erano già divenuti insensibili. Si sta valutando in queste ore l’amputazione delle zampette posteriori per impedire l’avanzare della cancrena.
Scrive Enza Ardone all’interno del post: “Attualmente Peppe resta ricoverato, ma una volta uscito avrà bisogno di una casa vera.Vi aggiorneremo man mano, voi nel frattempo fate conoscere questa storia a chiunque, perché tutti devono sapere quello che ancora oggi accade qui!”

Non manca un accorato appello al sindaco: “Quando questo periodo passerà, spero di potermi sedere ad un tavolo con Domenico Nisi e capire il da farsi, perché non é possibile tutto questo. In un periodo drammatico come questo, che ha messo in ginocchio tutto il Paese, economicamente e fisicamente, noi comunque ci continuiamo ad occupare di queste creature dobbiamo anche fare i conti con questi squilibrati mentali che si nascondono nella nostra comunità... SCUSATE MA SIAMO INCAZZATE PARECCHIO!”

 

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