Tre gatti randagi avvelenati nel centro storico?

12-17GattiCentroStoricoNOCI (Bari) - Sono arrivati a quota tre i gatti randagi morti, nell'arco di una settimana, fra le vie del centro storico. Già da molto tempo la loro presenza era stata notata dagli abitanti di Via Carmine, Via Crocifisso e  Sant'Agostino, ma prima d'ora nulla si era sentito su di loro. Solo alcune bottiglie di plastica piene d'acqua erano state posizionate in maniera confusa in alcune gnostre.

Stando ad alcune vecchie credenze, questo metodo sarebbe servito semplicemente a creare spavento ai gatti a causa del riflesso creato dall'acqua. Ma evidentemente questo a qualcuno non è bastato. Domenica 4 dicembre, il primo gatto viene ritrovato morto nei pressi della Chiesa del Carmine presentando alcuni sintomi di avvelenamento, riconosciuti da alcuni abitanti che di animali se ne intendono: collo profuso di saliva fuori dalla bocca, cavità orale ulcerata e feci liquide emorragiche di colore nero. Inizialmente questo avvenimento non aveva destato alti livelli di preoccupazione ma, con la morte di un secondo gatto, tutto è cambiato.

Durante la settimana successiva al 4 dicembre in via Crocifisso viene ritrovato un gatto completamente immobile e privo di sensi. I primi respiri affannosi e fenomeni convulsivi lo portano alla morte: il tutto sotto gli occhi di alcuni passanti. Nel fine settimana, uno stesso ed identico caso: l'intervento di un ragazzo e il pronto intervento del veterinario di turno non servono a nulla e il terzo gatto muore del giro di pochissimi minuti. Le 12-17Fogliodenunciareazione degli abitanti sono molteplici: chi ha sempre avuto premura di questi gatti poveri ed indifesi si rattrista; altri non conoscono assolutamente l'accaduto ed altri ancora reagiscono duramente, lasciando frasi ben visibili a tutto il vicinato: "I gatti non si toccano, le vere bestie siete voi che li avvelenate. La legge punisce con tre anni di reclusione".

Il nome di chi possa aver commesso una simile azione non è a conoscenza di nessuno. Gli avvenimenti e le varie indiscrezioni non consentono di poter ipotizzare nomi o affermare che effettivamente tutto ciò sia accaduto per mano dell'uomo, ma una cosa è certa: tre casi di morte, uno dopo l'altro, insospettiscono gli abitanti poichè, se davvero si tratta di avvelenamento, le sostanze somministrate ai gatti, una volta espulse, possono diventare vere e proprie tossine per l'ambiente circostante. Le ipotesi sulla morte di questi gatti sono molte e i dispiaceri anche. La domanda è unica: quanti altri gatti dovranno morire prima che qualcuno faccia qualcosa o si accerti su questi ultimi accadimenti? Al momento i cittadini non possono fare altro che un'opera di denuncia.

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