Amatulli: “Vorrei che l’opera pia si trasformasse in una casa-albergo per anziani”

OperaPiaSgobba-mdcNOCI (Bari) - A seguito dell'espletamento della gara d'appalto avvenuto il mese scorso sulla rivalutazione e ristrutturazione della sede periferica dell'Opera Pia Sgobba (in foto), abbiamo raccolto il parere del geometra Francesco Amatulli, dimissionario dalla commissione comunale permanente appositamente costituita. L'iter è ancora in piedi per un'opera che ha un costo che si avvicina al milione e mezzo di euro.

 amatulli-francoFrancesco Amatulli (in foto), in che posizione si trova lei adesso?

Non avendo ricevuto alcuna conferma o smentita delle mie dimissioni sento il dovere di chiarire i veri motivi che hanno provocato l'abbandono del ruolo di Componente dalla Commissione Amministrativa dell'Opera PIA "A. Sgobba" di Noci. Non ho ritenuto opportuno continuare il mio lavoro all'interno della commissione in quanto egoisticamente, ho preferito, per ragione di opportunità, ritornare al mio ruolo di base, incompatibile con il ruolo di Amministratore dell'Ente, con il quale, in caso fortuito di assegnazione della gara di appalto ad una delle Aziende con cui continuo a collaborare, avrei preferito gestire la commessa senza incorrere in un eventuale conflitto d'interessi. Per quanto mi riguarda però, non avendo avuto nessuna risposta formale da parte né del Sindaco, né del presidente della Commissione, al momento sento di ritenermi ancora componente della commissione.

Secondo lei che cosa si è fatto sino a questo momento all'Opera pia?

Sono stati conseguiti diversi obiettivi tra i quali: la creazione della mensa per i bisognosi e/o richiedenti; la pubblicazione del bando di gara dei lavori di completamento della sede Periferica dell'Opera PIA (immersa nel verde in c.da Madonna della Croce); la presenza costante di un gruppo volontario di lavoro e di intrattenimento che sento di dover ringraziare per la prestazione sin qui fornita.

Come vedrebbe lei l'Opera Pia Sgobba?

Vorrei realizzare un sogno, che vedrebbe raggruppati i settori chiusi dell'Ospedale (Geriatria, fisioterapia) e la sede principale dell'Opera PIA, magari sottoscrivere una convenzione con le Piscine. Ecco giustificata la denominazione di sede periferica della struttura in contrada Madonna della Croce. In questo modo si creerebbe un centro di Eccellenza chiamato "Casa albergo per gli Anziani". Il mio sogno porterebbe a sfatare il detto "dell'ultima spiaggia per gli anziani", ma porterebbe a sensibilizzare l'opinione pubblica, in virtù dell'invecchiamento della popolazione, di essere vicini agli altri anziani, non solo bisognosi, ai quali delegare le funzioni gestionali della Struttura ed in considerazione dell'ottima posizione logistica, magari, perché no, vedere l'anziano in veste di economo ed in compagnia dei colleghi, in giro per la passeggiata quotidiana per le operazioni di spesa e per lo shopping. A conferma di ciò in alcune strutture del nord ed in Svizzera la terza età preferisce le case albergo per anziani e non di riposo alle proprie abitazioni.

Secondo lei come dovrebbe essere gestita la "casa-albero per anziani"?

Bloccare ed evitare la trasformazione dell'Opera PIA in Società di Servizio, iter ahimè quasi concluso. L'Amministrazione dell'Opera PIA, per legge Regionale, verrebbe affidata ad un Consiglio di Amministrazione, controllato dal Collegio dei Sindaci, che non aggiungerebbe alcun beneficio ed inesorabilmente porterebbe alla lievitazione dei costi di gestione. Per evitare ciò, al fine di attenuare i costi, sarebbe opportuno affidare la gestione della struttura agli anziani stessi. A tal proposito ricordo la gestione splendida dell'ospedale, coordinata dal prof. Diego Gentile.

Secondo lei, quanto ne sanno i nocesi di questo processo di rinnovamento dell'opera pia?

Secondo me si dovrebbe sensibilizzare l'opinione pubblica affinché si migliori la già eccellente struttura, per proseguire nel programma operativo, funzionale, organizzativo e di ampliamento, che potrebbe arrivare anche dal contributo solidale dell'intera cittadinanza, opportunamente sensibilizzata, senza distinzione di colore, né di maggioranze perché ne va a beneficio di tutti.

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