Tagli alle cliniche private, Monte Imperatore resta in piedi

clinica-monte-imperatoreNOCI (Bari) - «Monte Imperatore non chiude». A zittire le false voci circolate sul conto della struttura ospedaliera convenzionata con la Regione Puglia è la viva voce di Don Pasquale Tinelli amministratore unico della Sogemi srl e coordinatore della clinica privata oggetto del chiacchiericcio (in foto). Il pourparler si era fatto intenso dopo che si era diffusa la notizia del paventato taglio dei fondi per le cliniche private convenzionate al di sotto degli 80 posti letto.

Una situazione posta in essere da un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera stilata dal Ministro della Salute Renato Balduzzi con il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli. Il piano di riorganizzazione sanitaria doveva essere al centro di una conferenza Stato-Regioni in programma per la settimana scorsa al Ministero della Salute, ma l'avvento delle primarie ha fatto slittare l'appuntamento.

«Debbo dire - dichiara il patron di Monte Imperatore - che il nome della struttura da me diretta non è a rischio chiusura come erroneamente riportato in quanto contiene 95 posti letto». Inoltre Don Pasquale Tinelli precisa che «il taglio è da addebitarsi, se nella conferenza stato-regioni rimane lo standard proposto dai ministri invariato, ai soli posti letto relativi agli acuti, che nella struttura sono 23. I posti letto riabilitativi sono invece 72». Don Pasquale lascia intendere dunque che nel caso dovesse passare lo standard degli 80 posti per mantenere i posti letto degli acuti, lui li convertirebbe in posti letto destinati alla riabilitazione di primo e secondo livello.

Si chiuderebbe quindi solo la branca relativa agli acuti e non tutta la struttura. Ragionando per ipotesi post-conferenza, in Puglia nascerebbero due tipi di cliniche private convenzionate: una con soli posti letto per acuti, un'altra a fini esclusivamente riabilitativi e Monte Imperatore rientrerebbe tra queste. La questione non sembra turbare più di tanto l'amministratore unico di Sogemi srl. Il problema che più lo affligge invece riguarda l'importo del finanziamento erogato dalla Regione Puglia. «Dal 2010 - dichiara infatti Don Pasquale - i fondi stanziati hanno conosciuto una parabola discendente. Ad oggi, con i fondi che abbiamo ricevuto quest'anno forse non arriveremo alla chiusura d'esercizio perché sono già finiti».

All'interno della struttura situata sulla provinciale per Castellaneta al km 10,600 e convenzionata con la Regione Puglia dal 1982, lavorano quasi 100 dipendenti. «Il personale che lavora qui - spiega Don Pasquale - ha stretto da sé un patto di solidarietà. A turnazione decidono di andare in cassa integrazione per qualche giorno».

La preoccupazione dell'amministratore unico è comprensibilissima se si pensa che è già in atto la fase due del riordino sanitario disposto dalla Regione. Se dalla conferenza stato-regioni dovesse venir fuori anche il dimezzamento dei fondi, allora il 2013 per le cliniche private pugliesi potrebbe configurarsi come un annus horribilis.

Notizie da Noci

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