Astensione dei Giudici di Pace: "Noi uguali alla giustizia ordinaria"

comune-di-noci-06NOCI (Bari) - Ha causato disagi e malumori l'astensione dal lavoro dei giudici di pace che hanno aderito allo sciopero di categoria conclusosi ieri. Anche la giudice di pace di stanza a Noci, avv. Tiziana Gigantesco, ha aderito allo sciopero indetto dal sindacato di categoria U.Na.Gi.Pa rinviando tutte le udienze in programma alla settimana prossima. I motivi di tale astensione ricadono nella scadenza di mandato per molti giudici e la concomitante revisione della geografia giudiziaria con l'eliminazione degli uffici.

Lo sciopero, indetto su scala nazionale e partito il 26 novembre scorso, ha paralizzato l'attività giudiziaria per due settimane, il che ha avuto pesanti ricadute sul foro giurisprudenziale locale. In sostanza lo sciopero sancisce la rottura dei rapporti con gli attuali organismi di governo che, a detta dell' U.Na.Gi.Pa, sono rimasti sordi alle richieste dei giudici di pace ed hanno disatteso «le assicurazioni avute dal Ministro nell'incontro del luglio scorso circa l'esigenza di garantire la continuità del servizio dei giudici di pace, risolte di fatto con una proroga di un anno».

La scadenza del mandato di tutti i giudici di pace in servizio nei prossimi mesi e la concomitante revisione della geografia giudiziaria con la eliminazione di molti uffici pone, senza la previsione della permanenza stabile in servizio dei giudici di pace, gravissimi ed immediati problemi sulla funzionalità ed efficienza degli Uffici del Giudice di Pace, a serio rischio di paralisi. Inoltre lo stesso sindacato rivendica il ruolo della "giustizia di pace" equiparato alla giustizia ordinaria.

«La gravità della situazione, - dichiarano in una nota congiunta il Presidente Nazionale U.Na.Gi.Pa Gabriele Longo, e il Presidente Nazionale Angdp Vincenzo Crasto - l'incomprensibile atteggiamento negativo di alcuni esponenti politici nel portare avanti progetti che negano tali diritti fondamentali ed il silenzio del Ministro della Giustizia contrastano con l'insopprimibile esigenza di difesa della dignità della funzione giurisdizionale e dell'efficienza degli uffici giudiziari, prima ancora che ledere gravemente gli interessi e le legittime aspettative dei giudici di pace, ed ha costretto gli organi deliberanti delle organizzazioni rappresentative di categoria a proclamare uno sciopero per la durata massima consentita di due settimane».

Da lunedì tutto dovrebbe riprendere regolarmente ma la faccenda non si è ancora conclusa.

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