Crac Ilcam spa, in 15 a processo

bari-tribunale-penaleNOCI (Bari) - Il tutto girerebbe attorno al termine "distratto". La Procura della Repubblica di Bari ha chiuso le indagini attorno a 15 soggetti accusati a vario titolo di riciclaggio e bancarotta fraudolenta in riferimento al crac della società con sede legale a Valenzano Ilcam spa, operante nel settore delle carni. Nelle maglie della procura è finito anche Francesco Ritella, già noto alle cronache locali per casi simili.

Stando a quanto riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, le indagini della procura condotte dai pm Francesco Bretone e dell'aggiunto Lino Giorgio Bruno, «gli amministratori della società Carmela Sisto e Francesco Ritella (amministratore di fatto), hanno distratto oltre 25 milioni di euro dal 2003, prelevando denaro contante e con l'emissione di 1.572 assegni, quasi tutti emessi con beneficiario "me medesimo", con la compiacenza – sempre secondo i pm – dell'allora direttore della filiale barese del Monte dei Paschi di Siena, Filippo Ambruosi». Gli stessi pm peraltro hanno chiesto il fallimento della società già a novembre 2013.

I soldi "distratti" sarebbero transitati per circa 15,5 milioni di euro nelle casse delle società 'Court Estate srl' e 'Kentron srl', quest'ultima non nuova alle cronache giudiziarie per via dei suoi amministratori Angelo Rocco Colonna e Francesco Ritella coinvolti nell'inchiesta sull'accreditamento delle cliniche private. I restanti 9,5 milioni sarebbero stati incassati da soggetti compiacenti e facilmente riconducibili ad essere vicini agli amministratori della Ilcam spa.

Stando gli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza di Bari, la triade Ritella-Sisto-Ambruosi, tutti accusati di bancarotta fraudolenta, avrebbero dissipato il patrimonio della società in spese extracontabili anche quando la società era già in liquidazione, nel 2006, omettendo di versare debiti tributari per 3,2 milioni di euro.

I restanti 13 indagati, accusati di riciclaggio, si sarebbero resi autori di trasferimenti illeciti di fondi che dalle casse della Ilcam spa si sarebbero riversati su conti correnti personali o società compiacenti.

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