“Il tempo che resta”: una seconda edizione ricca di emozioni

01 29 iltempocherestasecondaedizione3NOCI (Bari) – “Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, recitava il filosofo spagnolo George Santayana.

La volontà dell’associazione culturale Luminares, che per il secondo anno consecutivo ha proposto “Il tempo che resta- storie di ieri, visioni di domani” all’intera comunità, risiede proprio in questa frase: non smettere di dimenticare e ricordare i terribili orrori che hanno colpito l’umanità, per rendere essa stessa consapevole e incapace di ripeterli.

Il 26 gennaio, presso il Chiostro di San Domenico, gli alunni dell’Istituto comprensivo “Pascoli-Cappuccini”, dell’Istituto “Gallo-Positano” e dell’Istituto comprensivo “Angiulli-De Bellis” si sono esibiti nelle varie arti per riportare alla memoria, il ricordo di bambini, donne e uomini che hanno vissuto e vivono la deportazione, la guerra e la sofferenza.  Gli alunni delle classi quinte sezz. C e D della scuola elementare Cappuccini si sono esibiti, guidati dalla docente Dora Intini, nell’interpretazione di alcuni dei più importanti estratti del libro “Il Diario” di Anna Frank, facendo leva sugli insegnamenti che si possono acquisire: “Dal Diario, ho imparato che posso adattarmi a tutte le esigenze “, così ha voluto chiudere l’intervento, un’alunna.

Gli alunni delle classi 2^ C e 3^ D della scuola secondaria Pascoli guidati dalla professoressa Vera Scarcella, hanno illustrato ai presenti “I bambini della Shoah” e “Le donne che si sono distinte durante la seconda guerra mondiale”, storie di bambini utilizzati come oggetti per fare test scientifici e di donne che hanno perso la propria femminilità: rasando i capelli o perdendo il ciclo mestruale, senza dimenticare le storie di donne che hanno messo a repentaglio la propria vita per gli altri come Mary Ellenes.

01 29 iltempocherestasecondaedizione2Infine, la classe 3^F della scuola media “Angiulli-De Bellis” di Castellana Grotte ha mostrato in maniera sorprendente, lo storytelling (partendo da una storia vera, sono giunti alla creazione di una storia originale) basandosi sul tema della migrazione e dimostrando che vi sono fenomeni in apparenza diversi ma che hanno un file rouge che li lega: quello della deportazione, quello dell’annientamento della persona. A concludere i ragazzi della scuola media Gallo che attraverso l’esecuzione di alcuni brani come “La canzone del venerdì” e la lettura di alcuni brevi riflessioni hanno ricordato il dovere di “avere fiducia nel tempo che resta”.

Il 27 gennaio, invece, l’associazione ha proposto alla cittadinanza una performance multimediale. Alla voce narrante Dora Intini e l’attore Fulvio Falzarano, mentre alla viola da gamba Vito Maria Laforgia, hanno dato il via ad un’emozionante, stravolgente e dissacrante lettura su quello che LA CASA ROSSA, luogo storico sito nell’agro alberobellese, ha rappresentato negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Questa, per 3 anni, dal 1940 al settembre del 1943 è stata il luogo di deportazione per oltre 200 ebrei, rappresentando uno dei 40 campi di concentramento presenti lungo lo stivale italiano.

01 29 iltempocherestasecondaedizione1Lungo tutto il Chiostro, è stato possibile visionare la mostra fotografica realizzata da Clara Putignano e Arianna Ancona dal titolo “La casa Rossa” che ha riportato alla vista quei luoghi commoventi e ancora intrisi di storia.

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