“Transeunte_Spazio in Transizione” : la mostra collettiva che tocca il cuore

05 01 TranseunteNOCI - Lo scorso 30 aprile, a partire dalle ore 18:00, è stata inaugurata presso l’ex “Ricovero Sgobba”, la mostra “Transeunte_Spazio in Transizione”. La collettiva, curata da Nicola Zito e Angela Conte è stata organizzata dall’associazione Achrome di Bari in collaborazione con il Comune di Noci – Assessorato alla Cultura. Noi di Noci24, non potevamo certamente mancare all’inaugurazione e ci piace dunque raccontare ai nostri lettori quello che abbiamo “respirato” in questo spazio condiviso, tanto caro a tutti i nocesi, che ha acquisito una nuova vita, allargando le braccia verso un obiettivo futuro.

05 01 Mostra Transeunte16 le istallazioni presenti, curate da 18 artisti: Mariantonietta Bagliato, Roberto Cannarile, Alessandro Caroli, Maria Grazia Carriero, Angela Consoli e Paolo Tinella, Piero De Palma, Natalija Dimitrijević, Anna Dormio, Rosaria Lucia Marrone, Mirco Matarante, Pierpaolo Miccolis, Michela Neglia, Fabrizio Riccardi, Marialuisa Sorrentino e Riccardo Pavone, Francesca Speranza, Francesco Strabone. Naturalmente, il nostro obiettivo non è quello di descrivervi nel dettaglio ogni opera presente, ma di raccontarvi quello che, dal punto di vista emotivo, arriva al cuore del visitatore. Le emozioni e le percezioni saranno ovviamente diverse a seconda del vissuto umano e della soggettiva sensibilità di cui si è dotati.
Quello che è certo, è che di sensibilità, tutti gli artisti coinvolti ne hanno espressa moltissima e in una maniera che arriva davvero dritta al cuore. Nonostante nessuno di essi conoscesse approfonditamente la storia e i trascorsi di questo luogo, ciascuno, attraverso la sua arte, ha saputo stabilire una connessione fortissima con questo spazio dove molti nocesi hanno lasciato un po’ del proprio cuore. Gli spazi di una parte di quello che fu l’ex Convento dei Domenicani, sono stati adibiti nel corso del tempo a diversi scopi: (prigione, scuola, caserma, ospedale, biblioteca, alloggio per truppe militari). L’ultimo utilizzo di questi spazi è stato una casa di accoglienza e di cura, dove molti di noi saranno andati sovente a trovare i propri genitori o nonni, ormai con tanto, troppo tempo a disposizione. A giudicare dai significati profondi delle istallazioni che ora l’ex Ricovero Sgobba ospita, è come se l’impronta di quei vissuti, se tutte quelle voci ormai non più fisiche, abbiamo letteralmente “parlato” al cuore degli artisti, sollecitando e ispirando la loro creatività. Interessante notare come complementi d’arredo e altri oggetti presenti in loco siano diventati parte integrante delle opere. Nel cassetto di una delle stanze, ad esempio, qualcuno aveva dimenticato un vecchio breviario, da cui faceva capolino un Santino.

05 01 Transuente operaMaria Grazia Carriero, ne ha tratto ispirazione per la sua installazione, emblematicamente intitolata “incontro con gli assenti”.
Alcuni luoghi conservano una preziosa “memoria storica” data anche dal ricordo, dalle energie, dalle gioie e dalle sofferenze di chi ci ha vissuto. Ecco che un luogo abbandonato resta comunque vivo, ed è possibile al suo interno l’incontro con chi è fisicamente assente, ma e stato e continua in qualche modo a essere presente. Ricorrenti sono i temi dello scorrere del tempo, dell’anzianità, della malattia e del prendersi cura.
L’opera “Ne uscì sangue e acqua” di Mariantonietta Bagliato, rappresenta appunto l’esistenza che scivola via e il dolore indescrivibile. Un dolore condiviso sia da chi sta congedandosi dal mondo, che da quanti sono lì al suo capezzale, pronti ad accompagnarlo durante l’ultimo viaggio.
Emblematica è l’opera “Destinati a passare”, di Angela Consoli e Paolo Tinella che attira subito lo sguardo dei visitatori presentandosi come un “orologio-macchina del tempo”.
L’uomo è destinato a “passare” non solo perché la vita ha una durata non infinita per tutti, ma il passaggio deve intendersi anche come evoluzione, progresso non solo tecnologico ma anche etico, sociale e soprattutto valoriale. Si può e si deve progredire, ma il bello della memoria è anche poter tornare indietro a frugare tra ricordi, esperienze e insegnamenti del passato, in modo da trarne insegnamenti per il presente e per il futuro. Di certo, il tempo è quanto di più prezioso l’uomo possegga.
Vi consigliamo di non perdervi la performance dell’artista Rosaria Lucia Marrone (Ros Brown) che ha voluto rendere interattiva la propria opera “Umwelt”, che tratta un tema doloroso e strettamente connesso all’anzianità: l’Alzheimer che poco a poco ruba i ricordi, la personalità e la dignità. La nonna dell’artista ha convissuto con questo male crudele per ben 12 anni, e pur non essendo in grado di riconoscere i suoi famigliari, percepiva comunque il loro affetto non rinunciando a cantare le sue canzoncine preferite e a dispensare abbracci. “Umwelt è la paura, è una propensione a uno spazio infinito, al vuoto, come quello che ho visto in fondo agli occhi di mia nonna”- precisa Ros Brown nella didascalia dell’opera. Parole che toccano, emozionano… che scavano letteralmente dentro. Tantissimi dei presenti, già dal primo giorno, sono andati via con gli occhi lucidi e il cuore gonfio di emozioni. Siamo pronti a scommettere che le stesse emozioni saranno condivise da quanti vorranno recarsi a visitare la mostra, aperta con ingresso libero fino al 29 maggio.
Questi gli orari:
Dal giovedì al sabato: dalle 17:00 alle 20:00
Domenica: al mattino dalle 10:00 alle 13:00 e al pomeriggio dalle 17:00 alle 20:00 Via Rapubblica al 1 piano del Complesso Domenicano.
Vi lasciamo di seguito il link a una fotogallery della mostra.

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