Il nocese Alessandro Turi con il cartapestaio Deni Bianco per Caparezza

08-30 testoni caparezza museicaNOCI (Bari)  -  C'è una mano nocese dietro la 'sfida' di cartapesta tra il maestro putignanese Deni Bianco e l'artista molfettese Michele Salvemini, in arte Caparezza. Le creature di cartapesta del laboratorio putignanese viaggiano col musicista nel tour italiano "Museica tour" dedicato all'omonimo album di recente uscita: un toro venuto fuori dalla tela picassiana "Guernica", i girasoli di Van Gogh, un pianoforte da sogno incastonato in un libro, un angelo e un diavolo con il faccione di Caparezza. Nei calchi di questi ultimi lo scultore Alessandro Turi (foto in basso), lascia la sua 'impronta', un 'piccolo' e importante contributo per l'opera d'arte venuta fuori dai cantieri del carnevale e sprizzante arte e passione nel suo giro per lo stivale.

08-30 caparezza e deni biancoDestino vuole che Deni Bianco (in foto a dx con Caparezza) sia il cugino del frontman della band putignanese "Punti in espansione" e che la direzione artistica di quest'ultima sia nelle mani di Gaetano Camporeale, tastierista di Caparezza. Destino vuole che l'artista molfettese, a inizio anno, cerchi il realizzatore delle scenografie del nuovo tour e il passaparola arriva al maestro cartapestaio putignanese: da quì la proposta di una visita dell'artista per valutare la 'sfida' della cartapesta in tour. Salvemini si reca a marzo nel capannone del putignanese, rimanendo affascinato dal mondo che gli si dischiude davanti: l'umile e semplice lavorazione della cartapesta può forgiare la sua visione artistica per il "Museica Tour", dedicato all'omonimo album, a sua volta celebrativo del mondo dell'arte.

E' lo stesso Caparezza a tirar giù i bozzetti della sua scenografia, tirati fuori dal foglio e realizzati dal cantiere putignanese in due mesi: la grandiosa opera d'arte di Bianco e dei suoi collaboratori richiede un tir apposito per viaggiare e consta di numerosi pezzi scenici, mossi sul palco dai tecnici di scena. Caparezza comincia il suo tour da Napoli, per poi far tappa a Bari al festival "Acqua in testa", dove tra il pubblico c'è il putignanese: l'artista vien fuori da una matrioska di cartapesta e dà inizio al suo show, durante il quale il toro di Guernica, una gigantesca penna d'oca, un pianoforte-libro e un angelo e un diavolo scorrono sul palco come diapositive, accompagnate da canzoni, scatenate dall'emozione della visione artistica e sfociate in concetti e pensieri diversi come diverse sono le tele da cui prende vita Museica.

08-30 calco testone caparezzaStessa cosa per le scenografie di Bianco, dove ogni pezzo è evocativo, perfettamente integrato nell'idea artistica del molfettese che durante l''Acqua in testa" ha profondamente elogiato il cantiere putignanese per la grandiosa realizzazione e negli ultimi giorni ha richiesto nuovi tasselli da aggiungere alla scenografia itinerante. Vi sono anche un angelo e un diavolo nella tela di cartapesta di Museica, i cui faccioni vengono fuori dai calchi in argilla dello scultore nocese Alessandro Turi (foto in basso), nuovo a sfide di questo tipo, ma profondamente entusiasmato dal lavoro di Deni Bianco. La cartapesta prevede originariamente la lavorazione dell'argilla il cui calco sarà poi successivamente lavorato con la cartapesta: l'argilla permette una lavorazione precisa del dettaglio, tra cui anche quello fisiognomico come nel caso del faccione di Caparezza per l'angelo e il diavolo.

08-30 alessandro turi 3"Una bellissima soddisfazione partecipare, nel mio piccolo a questo progetto" commenta Turi, tra gli autori della mostra nocese "Terramadre" dello scorso dicembre: "A due passi da me ho scoperto un artista polivalente come Deni, che realizza carri allegorici e scenografie. Ho avuto la fortuna di affiancarlo per qualche giorno, lavorare sulla cartapesta, mondo a me sconosciuto. Spero di avere altre occasioni come questa; intanto dovrei aiutare Deni per il prossimo carro allegorico." Deni Bianco ha vinto ben 6 volte negli ultimi 8 anni il concorso dei carri allegorici del carnevale putignanese, ma le sue 'sfide' di cartapesta non si fermano al festival tradizionale: "Voglio portare la cartapesta in altri contesti e approfitto di ogni occasione per farlo: la scenografia di "Museica" è una sfida con Caparezza, dove la cartapesta mette in gioco la sua storia e la sua natura popolare". La sfida è vinta e gira l'Italia con i suoi pezzi, parti di una tela che sprizza arte e passione da tutte le sue componenti.

 

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