Il cinema non c’è, ma i nocesi si

associazioni-cinema-che-non-ceNOCI (Bari) - L'unione fa la forza, e la forza genera il risultato. Poche parole per esprime il meritato successo conquistato dall'iniziativa cinematografica "Il cinema che non c'è" organizzata da sei diverse associazioni culturali locali che si sono unite per far emergere la cultura cinematografica supplendo alla mancanza di una struttura relativamente adeguata.

L'INIZIATIVA - I ragazzi di Arcipelago Meridiano, Buco Bum, Octoeco, Nocicinema, Murgiambiente e Albalumen, grazie alla intensa cooperazione sono riusciti a sopperire a quella mancanza cronica di cultura di parte naturale, nata dallo spirito interiore dei cooperanti. E il pubblico gli ha dato ragione. L'aula magna della scuola Positano, adibita a sala cinematografica sede delle proiezioni, ha registrato quasi sempre un alto numero di affluenza e non solo di amanti del genere o aderenti alle diverse associazioni, ma anche di curiosi e forestieri. Nella serata dedicata ai corti locali affluenza ai massimi livelli con quattro cortometraggi di tutto rispetto: Tana libera tutti, La diabolica invenzione del dott. S.; Zinanà, Uerra. E proprio il corto girato a Noci (nomination al David di Donatello 2010) è stato rivisto in sala dallo scenografo Daniele Trevisi che successivamente ne ha condiviso con la platea contenuti e risultati.

LA SERATA GOLD - Il successo decretato dal pubblico ha funto da volano per una serata "gold", domenica 25 aprile sempre alle 18.00, per proiettare il film di Jafar Panahi "Il cerchio", Leone d'oro a Venezia nel 2000. In occasione della commemorazione della giornata della Liberazione, su iniziativa dell'A.P.S. RECIDIVI di Bari, le associazioni organizzatrici dell'iniziativa proietteranno un film che racconta dell'insofferenza delle donne verso modelli comportamentali e costumi collettivi determinati e imposti dalla società iraniana.

IL FILM - Le protagoniste sono ostacolate in ogni momento e da chiunque nel rendersi libere ed autonome. Ogni percorso fatto dalle protagoniste torna a chiudersi in sé stesso, quasi come se non esistesse via di fuga, Panahi (agli arresti dal 1° marzo scorso accusato di dissidenza nei confronti del regime di Ahmadinejad ) descrive magistralmente il circolo vizioso entro cui queste donne sono ingabbiate.

Un'ultima serata per assaporare il gusto di essere all'interno di una sala cinematografica nostrana culturalmente liberi ed indipendenti.

Cinema

© RIPRODUZIONE RISERVATA