500 firme per “Non aver paura”, Noci si scopre multirazziale

io_non_respingoNOCI - "Dopo 23 anni che sono a Noci per la prima volta, grazie a questa associazione, vedo che qualcuno si occupa degli immigrati". È la frase d'esordio di Sahbi Ben Othman, immigrato tunisino residente a Noci, intervenuto al dibattito tenutosi sabato presso il Palazzo Lenti di via Porta Nuova in occasione della manifestazione "Io non respingo" organizzata da Arcipelago Meridiano. Con questa manifestazione si è conclusa la campagna di sensibilizzazione dal titolo "Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti" promossa dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, oltre ad altri 26 soggetti promotori, contro il razzismo, l'indifferenza e la paura dell'altro che nel suolo cittadino ha raccolto l'adesione di ben 500 persone.

Il comitato promotore locale ha invitato, attraverso una richiesta, a inserire un ordine del giorno apposito nel Consiglio Comunale del 30 maggio scorso e a sottoscrivere la "Carta di Intenti" al Sindaco, ai componenti della Giunta, al Presidente della Consiglio Comunale e ai Consiglieri, quale impegno esplicito ad adoperarsi, nella loro attività, per spezzare il corto circuito creato da paura, razzismo e xenofobia. Ma la richiesta è caduta nel vuoto. Gli amministratori locali infatti hanno snobbato l'invito. Gli organizzatori però non hanno ceduto e hanno proseguito la loro campagna organizzandosi per l'evento di sabato.

Poco prima del dibattito vi è stata la proiezione del film documentario "Come un uomo sulla terra" che racconta degli sbarchi avvenuti sulle coste italiane vista dalla visuale degli immigrati e non dalle fonti istituzionali. "Un film che vuole documentare una realtà non lontana da noi geograficamente e di cui si parla troppo poco- dichiara la coordinatrice Angela Lobefaro- che guarda in faccia le persone e racconta le loro storie presentandoci il tema della migrazione e del controllo dei flussi da una prospettiva diversa". Dal dibattito coordinato da Nicola Liuzzi è emerso che a Noci vivono diverse comunità di extracomunitari soprattutto albanesi e georgiani ed una comunitaria rappresentata dai romeni. Quello che in altre città si chiamerebbe "Melting Pot". Invece Sahbi racconta: "Non è stato facile integrarsi a Noci perché mi scambiavano per estremista islamico, ma ci sono delle persone buone qui. Penso che l'integrazione dipenda innanzitutto da noi. Da come ci presentiamo, da come ci comportiamo nei confronti degli ospitanti". La frase è stata accolta da un lunghissimo applauso della sala. Lui è riuscito ad integrarsi e da poco diventare cittadino italiano, altri però sono ancora anonimi clandestini.

Educazione

© RIPRODUZIONE RISERVATA