Bacco ko, parla Ritella

10 21piergrazianoritellaNOCI (Bari) – Con il comunicato del Sindaco diramato sabato 20 ottobre, ed in cui si dichiarava che l’edizione 2018 di Bacco nelle Gnostre non si terrà, è decaduta ogni speranza di salvaguardare l’appuntamento nocese novembrino dedicato all’enogastronomia. E sono decadute anche tutte le disponibilità della società Gioia e Vita srl, che con la Pro Loco Noci, aveva protocollato regolare richiesta per la conferma di un appuntamento che si sarebbe dovuto svolgere in data 10 e 11 novembre e che invece si sarebbe dovuto chiamare “Bacco a Noci”. A dichiararlo è lo stesso referente della società Piergraziano Ritella, che sempre in data 20 ottobre, una volta letto il comunicato del Sindaco, ha voluto sottolineare pubblicamente tutta “la sua verità su Bacco”.

“Bacco non si è fatto per motivi politici legati all’ex Sen. Liuzzi. Chissà perché?!?!? - ribadisce sabato mattina in conferenza stampa Ritella -  Anche lo stesso Nisi, durante le elezioni, dichiarava di voler rilanciare il paese. La verità è che questo è un paese finito, anestetizzato. Questo paese dorme e nessuno delle categorie dei commerciati si interessa a quanto sta accadendo. Nei giorni in cui abbiamo provato a salvare la manifestazione, la mafia bianca colpiva attraverso i dinieghi di alcuni ristoratori e di altre componenti associative e private, che per ordini superiori stavano venendo meno. Io con Rocco eravamo riusciti a coinvolgere in 10 giorni i presìdi Slow food: la piazza sarebbe stata tolta al singolo e sarebbe stata data ai ristoratori nocesi con l’appoggio dell’Ass. Cuochi Trulli e grotte. Avevamo già 30 cantine interessate alla manifestazione (Rivera, Tormaresca, etc). Il vino tornava al centro della manifestazione. Gli standisti erano contenti di dover tornare e tornava anche l’Ais dopo anni di silenzio”.

10 21baccoanoci“Quando avevamo saputo che non si poteva organizzare Bacco” spiega, “in maniera tranquilla insieme alla Pro Loco abbiamo dato disponibilità ad organizzarla. Disponibilità soggetta a rinuncia qualora gli organizzatori storici avessero fatto marcia indietro. Lo avremmo fatto in accordo con l’amministrazione. Purtroppo, gli accordi sottobanco fra Acuto e Nisi non prevedevano questa lettera". E prosegue - "Dopo la lettera in cui dichiaravamo di essere disponibili ad organizzare Bacco, il sindaco è stato costretto ad incontrarci, ma ci ha chiesto di cambiare la data e il nome. Ma poiché le date e tantomeno il nome della divinità del Vino non sono state acquistate da nessuno, avendo noi verificato che l’unico weekend libro era quel 10 e dell’11 di novembre, siamo tornati dal Sindaco e abbiamo confermato l’evento. Ci è stato anche detto: “cominciate a muovervi”. Sono stati fatti contratti e ci abbiamo rimesso 20.000 euro. Ma il comunicato che è stato divulgato è “anomalo”: un sindaco coraggioso avrebbe preso in mano la situazione e avrebbe fatto di tutto per portare avanti la manifestazione". Prosegue Ritella: "Ci è stato chiesto di aspettare il comunicato di Acuto ed io da persona rispettosa ho aspettato a fare qualsiasi comunicazione. Ho convocato la conferenza stampa quando mi sono reso conto che stavo per essere preso per i fondelli". Amareggiato Ritella ribadisce: “Da oggi deve ripartire l’alba di questo paese. Il paese è anestetizzato. E conclude: "Mi impegnerò anche politicamente. Raccoglieremo le adesioni di tutti coloro i quali che fanno associazionismo e non resteremo in silenzio davanti a questo paese anestetizzato”.

Note a margine delle dichiarazioni di Ritella sono giunte anche da Rocco Colucci, membro della Pro Loco Noci. “Avevamo pensato di cambiare un po' il percorso sia per assecondare gli operatori sia per dare nuova linfa all’evento: in via Principe Umberto ci sarebbero stati tutti i food track vintage; avremmo organizzato un convegno sui vini autoctoni e sul nuovo modello di consumo del vino. Il format sarebbe stato rivisto ed affinato. Non avevamo chiesto soldi, ma solo supporto condiviso di logistica. Volevamo semplicemente restituire bacco ai nocesi. Qualcuno ha voluto sottolinearne la proprietà esclusiva dell’evento, ed ha ragione, ma ciò accade fino a quando non cominci a ricevere contributi pubblici. Se sei cresciuto con il contributo dell’ente perché devi appropriarti di un brand? Qualcuno ha parlato di fondazione: la stiamo aspettando da 18 anni…L’evento sarebbe tornato nell’alveo gestionale del Comune. L’unico che si è impegnato è stato l’ass. Natale Conforti”.

 

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