Don Maurizio Caldararo ad una settimana dall'insediamento: "L'obiettivo principale è portare la gente a Gesù"

11-25donmaurizioNOCI (Bari) - Una comunità che risponde, viva e sempre sveglia. Si tratta della primissima impressione che Don Maurizio ha avuto al suo ritorno a Noci dopo l'ultima, decennale, esperienza turese. Il pastore che guiderà la parrocchia del Ss. nome di Gesù, sembra avere le idee ben chiare circa il futuro della comunità. I suoi principali timoni saranno Gesù Cristo e, senza dubbio, la figura di Papa Francesco. Tutto questo ce lo ha raccontato, lo scorso sabato 22 novembre, a distanza di una settimana esatta dal suo insediamento.

Giunto a Noci nel lontano 1998 come accolito, Don Maurizio Caldararo divenne diacono l'anno successivo, per poi ricevere definitivamente l'ordinazione sacerdotale il 24 giugno del 2000. Al fianco di Don Vito Palmisano egli condusse la parrocchia Maria Ss. della natività in qualità di vice parroco per circa 7 anni. A gennaio 2005 divenne infine parroco della Chiesa turese di Santa Maria Ausiliatrice. Ed e da qui che, dopo 9 anni di servizio, Don Maurizio torna a Noci pieno di gioia, voglia di fare e di stare in mezzo alla comunità. Lo spirito di iniziativa non gli manca affatto ed è dalle persone che egli intende partire per cercare di indirizzare chiunque verso Gesù stando sempre al passo con i tempi e con la parola di Dio. Ecco dunque quello che ci ha voluto dichiarare.

Don Maurizio, durante la funzione religiosa d'insediamento dello scorso 15 novembre, Mons. Domenico Padovano ha voluto esortarla a rendere la parrocchia più pastorale, meno burocratica. L'ha spinta inoltre a diventare "facilitatore di sacramenti", come d'altronde un buon pastore dovrebbe essere. Come la pensa a riguardo? Accoglierà le parole di Sua Eccellenza Mons. Padovano?

"Assolutamente sì. Spiritualmente cercherò di continuare in tutto e per tutto il nostro servizio a livello sacramentale, di formazione sia degli educatori che della comunità, così come abbiamo sempre fatto. Con me la parrocchia non è mai stata burocratica. Certo, la burocrazia fa sempre parte della gestione ma cercheremo comunque di renderla meno manageriale. Se un buon pastore riesce a coniugare quest'ultimo aspetto con quello spirituale riesce sicuramente a portare avanti un buon servizio a favore della sua parrocchia. E' chiaro che deve sempre prevalere il secondo aspetto. Forse il Don Maurizio che Noci ha conosciuto In Chiesa Madre era un Don Maurizio meno volubile. Adesso le cose cambiano, la parrocchia è anche mia ed ho la responsabilità della gestione. L'obiettivo principale è portare la gente a Gesù."

Nove anni di servizio la attendono. Come intende viverli? Quali novità?

"Innanzitutto devo ringraziare Don Carmine per tutto quello che ha creato, restaurando i locali e guidando così efficacemente l'intera comunità parrocchiale. Lavoreremo senz'altro sui contenuti, sulle persone. C'è un grandissimo potenziale e si può davvero far tanto. Cercherò di lavorare molto sui giovani, sui bambini e sulle famiglie. Solo grazie a loro Gesù può arrivare nelle case dei nocesi. Certo, con i giovani è difficile oggi lavorare perchè viviamo in una società in cui altri svaghi prendono il posto della vita parrocchiale. Ma ho fiducia. Credo nella provvidenza e su questo cercherò di lavorare con tutto me stesso."

Su questo argomento Don Maurizio ha anche dichiarato di voler riqualificare il centro Tinelli, di lavorare molto con l'associazione Don Bosco e di indirizzare l'associazione verso un giusto percorso di spiritualità da vivere in occasione dell'imminente Presepe Vivente in Masseria. a proposito dei sacramenti, rispondendo alle recentissime dichiarazioni di Papa Francesco sull'eliminazione dei cosiddetti "listini", ha ammesso di non averne mai visto uno e di non volerne mai presentare. "Quando la gente viene per sapere a quanto ammonta un sacramento" ha commentato "io rispondo che basta una semplice offerta. Non posso negare i sacramenti a nessuno e, soprattutto, non posso fare discriminazioni. Si tratti del figlio di un politico o di un semplice operaio". "Sono tenuto a dare i sacramenti a tutti e a non chiedere nulla in cambio". "Anzi" ha continuato, "durante la mia esperienza turese ho anche devoluto tutte le offerte donate dai genitori dei bambini che vivevano la prima comunione in beneficienza: abbiamo adottatto bambini a distanza. Con l'associazione laici e missionari di Fabrizio Rossi abbiamo pagato delle rette scolastiche. Attività che intendo, fra l'altro, portare avanti anche qui". Un servizio all'insegna della carità insomma e del buon senso, della provvidenza e della speranza nei confronti delle giovani generazioni. A Pasqua, Don Maurizio ospiterà anche presso la sua nuova parrocchia un coro di adulti della parrocchia turese, il quale si esibirà in un concerto multimediale davvero interessante. "Un chiaro esempio" ha concluso, "per dimostrare quanto si possa lavorare sulle persone, per la comunità al fianco di Dio".

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