Intervista a Mons. Giovanni Intini: "Noci sarà il mio rifugio"

12 15dongiovannintiniNOCI (Bari) - Lo scorso mercoledì 7 dicembre Noci ha ricevuto una notizia importantissima. Tramite il bollettino ufficiale della Sala stampa della Santa Sede Papa Francesco ha annunciato la nomina a Vescovo di Tricarico (Prov. di Matera, Italia) del Rev.do Giovanni Intini, del clero della diocesi di Conversano-Monopoli e parroco della Concattedrale di Monopoli. Con questa novità tutti i concittadini si sono rallegrati ed uniti alla persona del conosciutissimo Don Giovanni Intini per festeggiare il lieto evento. E dopo questa gradevole notizia Noci24.it ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva in neo eletto Vescovo.

Il Pontefice le ha dato un nuovo incarico. Che senso dà a questo nuovo rapporto di fiducia affidatole?

Mi investe di una grande responsabilità. Man mano che passano i giorni cresce in me la gioia, ma c’è anche molta responsabilità. A prescindere dal fatto che sia una piccola diocesi, resta comunque tale. Sento il peso del cambiamento, ma ora come ora capisco quanto sia importante riconsiderare tutte le dimensioni della propria vita. Sento la responsabilità di guidare le persone in un cammino di fede.

Nel corso del suo ministero sacerdotale ha ricoperto importantissimi ruoli fra cui quello di Padre spirituale del Seminario di Molfetta. Che ricchezza si porta dietro e sente di aver vissuto?

La ricchezza che mi porto dietro è il rapporto con le persone. Ho avuto la fortuna di svolgere un ruolo di accompagnamento di giovani preti al sacerdozio e quindi forse questo ministero mi ha fatto capire l’importanza delle relazioni. Il Vangelo certamente passa attraverso le omelie e le catechesi ma passa soprattutto attraverso le relazioni fraterne, gli incontri, gli accompagnamenti, le consolazioni, scambi vitali illuminati dal Vangelo.

Quale messaggio agli uomini e alle donne della nuova diocesi?

Vado da loro in punta di piedi: so che un cammino è già stato iniziato; ci sono stati prima di me illustri Vescovi, tra cui Mons. Delle Nocche per il quale è stato intrapreso un percorso di canonizzazione. Vado da loro per mettermi a servizio della loro crescita. Ho percepito in questi giorni quanto i fedeli della Diocesi di Tricarico credono nella figura del Vescovo dal momento che trattasi di una zona di frontiera, periferia. Vado da loro per camminare con loro ma anche per guardare a un futuro fuori dalle mura della semplice diocesi e di una Chiesa universale.

Quale Chiesa intenderà realizzare?

La Chiesa delineata nell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco: quella che richiama alcune necessità; quella chiesa che risponde al bisogno del tempo. Ci porremo in questo atteggiamento: quello buon Samaritano.

Ai nocesi invece cosa sente di dover dire visto che l’hanno accompagnata per un pezzo della sua storia?

Sono e resto nocese. Sono stato pochissimo qui, ho trascorso troppo poco tempo del mio sacerdozio. Ovunque io sia andato però ho sempre manifestato la mia provenienza ed ho messo in luce le mie radici. Sono convinto che le radici sono importanti ma non ci devono impedire di camminare, di viaggiare, di metterci al servizio. Le radici e le ali devono essere in sintonia perchè le ali si possono usare se uno è ben radicato e le radici non devono ostacolare le ali. Noci sarà il mio rifugio quando vorrò prendermi qualche attimo di pausa.

Per quando è previsto l’ingresso in diocesi?

L’ordinazione episcopale si terrà mercoledì 22 febbraio 2017 nel palazzetto dello sport di Conversano. L’ingresso invece non l’ho ancora stabilito. Ho un incontro con i sacerdoti di Tricarico il prossimo martedì, ma in ogni caso sarà entro il mese di marzo.

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