“San Rocco contemporaneo”: una santità senza clichè e appannaggio di tutti

09 7 SanRoccoNOCI - Ieri sera, in Piazza Garibaldi, alle ore 19:30 si è tenuta la Santa Messa in onore di San Rocco, Patrono di Noci, presieduta da Mons. Giovanni Intini, Vescovo di Tricarico. Al termine della celebrazione Eucaristica, i ragazzi della parrocchia della Chiesa Madre hanno preso possesso del palco per portare in scena lo spettacolo dal titolo: “San Rocco contemporaneo”, che ha mirato a far arrivare al cuore dei fedeli un messaggio importante. La santità non è un sogno irraggiungibile, ma una realtà appannaggio di tutti, o meglio di chiunque voglia perseguirla abolendo dalla propria vita la pigrizia e la monotonia.

09 7 SanRocco.jpg2Quest’anno il covid19 ha costretto a modificare sostanzialmente anche il programma di una festa Patronale come quella di San Rocco, che agli occhi dei più superficiali, potrebbe essere parsa fortemente in sordina.
La fede però è fatta di semplicità e di sentimento e non ha bisogno di far rumore. Lo ha ricordato anche Mons. Giovanni Intini nel salutare i fedeli: “E’ stato un dolore anche per me vedere l’effigie del nostro San Rocco uscire in solitaria dalla chiesa, senza i fedeli che la accompagnassero come ogni anno in processione. Ma da persone di fede dobbiamo saper accettare i cambiamenti che questa inaspettata e dura realtà ci impone!”- Parole, quelle del Vescovo di Tricarico, che invitano indubbiamente a guardare oltre. San Rocco è “sceso in piazza” tra la sua gente, proprio come quel “vecchio e benevolo amico” che i nocesi hanno sempre riconosciuto in lui. 09 7 SanRoccoContemporaneoTerminata la Santa Messa, i giovani della Parrocchia della Chiesa Madre hanno preso possesso del palco, per portare in scena il bellissimo e commovente spettacolo dal titolo “San Rocco contemporaneo” che tra musiche, canti e riflessioni ha voluto far arrivare al cuore dei fedeli una serie di messaggi importanti.
L’incipit è stato un interrogativo non da poco, rivolto direttamente alla platea: “Perché siete qui? Perché siete devoti di San Rocco? Avete bisogno di una grazia? Va bene tutto…ma non basta!”
Ciò che infatti deve portarci a cospetto di San Rocco, dev’essere la voglia di imitarlo a furia di contemplarlo, la voglia di diventare santi come lui. E la sanità non è un sogno tanto bello quanto irraggiungibile, ma una realtà appannaggio di chiunque voglia sforzarsi di perseguirla, pur in tutta la sua umana fragilità. Anche San Rocco era umano, e come tale, anch’egli avrà certamente commesso degli errori, ma la sua vita è stata vissuta all’insegna del Vangelo, e non potrebbe esserci insegna più luminosa. La santità non è altro che l’incontro dell’umana fragilità con la forza della grazia divina, pertanto, tutti possiamo sognarci Santi. Una santità quindi appannaggio di tutti, tranne però di coloro che amano la pigrizia, la monotonia e comodità. Con i piedi puliti si può restare solo a casa, mentre per mettersi sulla strada della santità è necessario sporcarsi le scarpe di polvere di terra e di stelle. La polvere di stelle sono i nostri sogni, i nostri valori, la polvere di terra è ciò in cui dobbiamo affondare i piedi per raggiungere gli altri ovunque si trovino, per andar loro incontro. Siamo null’altro che un sogno sognato da Dio, realizzato con un impasto fragile ma allo stesso tempo prezioso (per l’appunto polvere di terra e di cielo). Nel seguire le sue orme, non dimentichiamo che Rocco è il Santo che preserva anche dai moderni tipi di pestilenza, che assumono nomi quali egoismo, odio, xenofobia e tanti altri. E la prima di queste pestilenze è il ritenere che certi mali possano appartenere sempre e solo agli altri, senza mai toccarci in prima persona. Bisogna avere un gran controllo di sé e una ferrea volontà per allontanare da noi le pestilenze del nostro tempo e giungere alla santità. Una santità che non conosce clichè predefiniti, ma che segue una strada diversa, un iter assolutamente unico e irripetibile per ciascuno. San Rocco è chiunque si mostri capace di forza, di carità e di generosità. San Rocco possiamo essere tutti noi.

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