Lino Patruno presenta "Il meglio Sud"

07 05linopatrunoNOCI (Bari) - Il sud Italia? Un territorio da cui si può certamente ripartire perché, da sempre, motore trainante dell’intero paese. Sono sicurezze queste che il giornalista Lino Patruno ha cercato di trasmettere attraverso la pubblicazione del suo ultimo saggio intitolato “Il meglio sud, attraversare il deserto e superare il divario” (Rubbettino ed). Presentata lo scorso venerdì 3 luglio presso il ristorante Montegrappa, la nuova fatica dell’ex direttore della Gazzetta del Mezzogiorno vuole cercare di essere “una guida”alle potenzialità del sud, eliminando schemi e preconcetti.

Due giornalisti, una moderatrice. La presentazione del libro organizzata dalla testata locale Noci Gazzettino fra i meandri architettonici propri del sud ha avuto come finalità cercare di far decadere l’idea che il Sud sia solo divario col Nord e che la mafia faccia rima con Sud. Il sud ha certamente dei difetti maè anche vero che produce in più di 500 paesi internazionali e contenga al suo interno aziende e start up giovanili fra le più promettenti del mondo. Un approfondimento questo suggerito al pubblico presente grazie agli interventi dei due moderatori della serata nonchè la dottoressa Francesca Amatulli ed il medico e giornalista nocese Nicola Simonetti.


Politica, collocazione geografica, storia passata, società. Il rigore scientifico con cui Lino Patruno riflette sul sud è proprio quello di un professionista che carte ne ha lette e di situazioni ne ha conosciute. La professionalità di chi il sud lo conosce davvero e propone ai suoi stessi conterranei di conoscerlo meglio prima di decidere di andare via e di abbandonarlo. “Scrivo questi libri” ha dichiarato “perché del meglio sud o scriviamo noi o non scrive più nessuno. Bisogna parlarne per superare il deserto umano. Viviamo in un sud in cui non si fano più figli; in un sud in cui i giovani cercano la fuga, un sud che ha certamente molti punti di debolezza ma anche molteplici punti di forza. Col nord non c'è divario. La verità è che non conosciamo molto bene il nostro territorio e noi possiamo migliorare questa regione solo se le persone sentono di volerle cambiare veramente le cose. Esistono 100 Mosè che ci aiuteranno a superare il deserto e questi sono rappresentati dalle innumerevoli start up giovanili che nonostante tutto trovano difficoltà nel realizzare i loro sogni. Si tratta dei nostri 100 eroi della resistenza, di colore che resistono al degrado e all’ abbandono”.

E dunque le responsabilità. Pesi che Patruno attribuisce alla politica nazionale, a quella politica che dovrebbe imparare ad avere un riscontro meridionale prima di fare le cose. “Il sud” ha continuato “è un problema di vuoti e di tessuti non volutamente connessi. Siamo stati condannati sin dall'unità d'Italia all'assistenza ed adesso sentiamo ancora addosso il ritardo con il quale siamo diventati stato nazionale”. Il deserto in cui vive il mezzogiorno dunque è senz’altro superabile: perché esistono delle eccellenze, perché esiste il meglio sud. Ed è tutto magistralmente raccontato nel libro di Lino Patruno.

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