Editoria tradizionale ed editoria cartacea: un incontro-scontro senza fine

02 01 ebookNOCI (Bari) - Una recente indagine condotta dall’Associazione Italiana Editori ha testimoniato come il 2015 sia stato per il mercato del libro un anno di ripresa, seppure con percentuali in lenta crescita. A godere di questa ripresa, contrariamente alle aspettative, è stato proprio il libro cartaceo. Sembra, infatti, che i lettori stiano tornando ad apprezzare i tradizionali metodi di lettura. Ebook e dispositivi mobili pare non abbiano lo stesso effetto che un tradizionale cartaceo può avere sugli amanti della lettura. In particolare la crescita è stata registrata tra lettori deboli e occasionali.

Il 2015 chiude con risultati positivi per il mondo dell’editoria: il mercato ha infatti registrato un +0,7% di vendite per il libro cartaceo, che unito al fatturato degli ebook e di tutti gli altri canali di vendita raggiunge il +1,6% rispetto all’anno precedente. La stessa indagine dell’AIE ha rilevato come siano i più giovani (ragazzi di età compresa tra 6 e 14 anni e le fasce prescolari) a leggere più della media della popolazione italiana. Un calo, invece, si è registrato nella vendita degli ebook che, infatti, ha registrato un calo di 277.000 persone rispetto al 2014. I vantaggi che l’editoria digitale introduce sono evidenti a tutti: la possibilità di portare con sé un maggior numero di titoli su un unico dispositivo mobile che consente una qualità della lettura ormai quasi del tutto paragonabile a quella di un libro cartaceo, i minori costi di produzione con la conseguente riduzione di quelli di vendita. La “Teoria della coda lunga”, elaborata dal giornalista statunitense Chris Anderson e pubblicata nel 2004 su Wired Magazine, spiega come vengano superati i limiti posti da una libreria fisica. Si pone a confronto la politica editoriale di una libreria tradizionale con quelle digitali, come Amazon.com. Le prime dovendo confrontarsi con esigenze di spazio fisico incorrono nel rischio di esporre in primo piano quelli definiti come hit, i “best sellers”, trascurando così titoli di nicchia, altrettanto importanti. Le librerie digitali, al contrario, superano completamente questo limite e permettono al lettore di scegliere quello che maggiormente rispecchia le proprie esigenze di lettura. Stessi vantaggi sembrano riguardare i costi: vengono dimezzati i costi di produzione e di distribuzione, che si riducono ai costi necessari per la vendita online. Un ebook costa quasi la metà di un libro cartaceo.

Eppure tutto questo pare non sia stato sufficiente. I fautori della carta stampata, infatti, non demordono nel considerare un libro come un oggetto prezioso: pare che possedere tra le mani uno strumento digitale non procuri la stessa sensazione: il profumo di un libro appena comprato, la carta ingiallita di quelli più vecchi, una libreria ricca di titoli che in un modo o nell’altro restano legati a momenti particolari della propria vita.
A condividere questo ultimo pensiero è Giannetta Trisolini, colei che da sempre offre a Noci la possibilità di entrare e perdersi in quel tanto amato profumo di libri nella sua Hay Bookshop. “Io ‘amo’ il libro di carta. La carta ha un buon odore. Quando si entra in una libreria c’è quel profumo particolare a contraddistinguerla, c’è calore, oserei dire odore e calore paragonabili a quelli di un panificio. Sarà casuale che si dica che i libri sono il cibo per la mente? Avere un libro tra le mani significa farlo proprio attraverso l’uso di sottolineatori, segnalibri, e che dire delle fatidiche ‘orecchiette’? Dell’ansia di girare la pagina per capire un segreto. Vedo il display, oltre che il marchingegno stesso troppo freddi e anonimi: senza odori appunto. Sono certamente più comodi, ma meno poetici: chi ama leggere è sempre un po’ romantico ed emozionabile. Quando gli ebook sono comparsi sul mercato ho temuto che annientassero la figura del librario che consiglia e sceglie con e per il lettore. Ma dopo il primo anno e mezzo, ho notato maggiore disinteresse da parte dei fruitori. Si pensava che gli e-reader avrebbero inciso sul mercato per un 30%, in realtà si è aggirato intorno ad un 10-15% per attestarsi ad un 3% circa. E so che nell’avanguardistica America stanno riaprendo le vecchie e storiche librerie. E se è vero che l’America anticipa le moda, presto ripartiranno anche qui da noi. Certo accanto alla crisi economica che ha messo in ginocchio l’editoria, anche gli e-reader hanno giocato il proprio ruolo. Il fatto è che il libro ha un fascino tutto suo e ha prestigio inequivocabile. È come l’anziano, lo sciamano di una tribù depositario di tutto”.

 

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