Ultimo giorno di "Asterichi", tra ingiustizia e verità

08-27 pino aprile con carneficiNOCI (Bari) - La rassegna letteraria "Asterischi di Cittàdeilibri", organizzata dal 24 al 27 agosto, a Noci, dal portale per bambini e famiglie "Cittàdeibimbi.it" della giornalista Elisa Forte, è giunta al termine il 27 agosto, in Largo Torre, con il quarto appuntamento conclusivo di incontri con gli autori, conditi da musica e letture a cura dell'associazione "Nino Rota" e della giovane attrice Elisabetta Lenoci. A chiudere l'evento la "Guida al BuonGusto di Puglia e Basilicata" dell'esperta Antonella Millarte, il reading musicale del nocese di adozione, Gabriele Zanini con il libro di sua produzione, "Ho vissuto", ma soprattutto storie di verità, approfondimento e giustizia con i libri di Giulio Cavalli e dei giornalisti Fabio Amendolara e Pino Aprile.

 

08-27 antonella millarte con la guida al buongustoAntonella Millarte e la moderatrice Elisa Forte hanno rotto il ghiaccio con la presentazione della nuova guida al buon gusto della giornalista e sommelier, inserita tra i 200 grandi esperti di vino del mondo, nonchè dell'intero settore enogastronomico.
Il progetto della "Guida al BuonGusto di Puglia e Basilicata", a breve tradotto in inglese e, a detta della Forte, gettonato tra i turisti, si rinnova quest'anno, coinvolgendo in maniera importante le scuole alberghiere, 10 su 24 del territorio prescelto.
"Io propongo loro un tema e in un anno di lavoro e ricerca, viene proposta la ricetta: ne vien fuori che il pane di Altamura può essere usato per dolci come il lingotto o che una particolare formella può rendere bellissima una semplice acquasale. Tipicità, innovatività e bellezza, questi i tre perni intorno cui ruota la guida".
In questo lavoro di coinvolgimento delle scuole, la giornalista ha potuto denotare mancanze importanti nelle programmazioni degli alberghieri: viene insegnata la preparazione della besciamella ma non di un purè di fave, senza contare la mancanza di enofrigo (frigo dei vini) e in alcuni casi di un semplice cavatappi.

Di tutt'altro tono il libro dell'attore ed ex consigliere regionale di Lombardia, Giulio Cavalli, "Mio padre in una scatola di scarpe" (Rizzoli) sulla storia del metronotte Michele Landa di Mondragone, ucciso e bruciato nelle ore di lavoro.
Un delitto riposto in una scatola di scarpe, dove Michele era stato da sempre spinto, anche dal nonno: onestà, ma omertà, amore per i cari, ma mai ribellione.
Cavalli, sotto scorta per i suoi spettacoli antimafia, racconta quanto la vita stia stretta a chi voglia condurre un'esistenza normale e onesta in questi luoghi, che uccidono doppiamente e calpestano, visto che non vi è ancora nessun indiziato per questo atroce delitto.

08-27 fabio amendolara con l'ultimo giorno con gli alamariFabio Amendolara, giornalista potentino, ha approfondito tanti casi di malagiustizia del Meridione, archiviati in maniera frettolosa e superficiale spesse volte come suicidi e soprattutto tragicamente legati alle istituzioni e alle forze dell'ordine: un esempio è il caso del brigadiere Santino Tuzi di Cassino (Frosinone), reo di aver sollevato sospetti intorno alla sua caserma per la morte di Serena Mollicone, vista entrare dallo stesso negli uffici del comandante prima della tragica scomparsa.
La prova lampante del suicidio sarebbe quella di Felc, data dall'impugnatura dell'arma, diversa ovviamente se si punta verso altri o sè stessi: un "particolare" assente nel caso trattato, inasprito anche dalla frettolosità con cui un padre distrutto, il signor Mollicone, viene prelevato dal funerale della figlia per andare in caserma a depositare una firma urgente.
"L'ultimo giorno con gli alamari" (EM Potenza) fa parte della collana "Ombre e Silenzi", inserito in una trilogia di casi trattati dal giornalista, compresi quello del commissario Anna Esposito, legata al caso di Elisa Claps e morta in circostanze misteriose e della piccola Ottavia, 12enne definita "poco di buono" e poi scoperta vero e proprio caso di pedofilia.
I libri di Amendolara sono per l'autore stesso fonti di informazioni per i colleghi giornalisti, spesso oltraggiati per l'accesso agli atti, ma anche per gli investigatori stessi: la lettura del particolare è la chiave di un'attività giornalistica meticolosa e appassionata che contraddistingue il collega, più volte premiato per il suo lavoro, soprattutto per la lotta alla violenza sulle donne.
Essere giornalisti nell'epoca degli scoop e delle notizie in tempo reale è difficile, commenta Amendolara, soprattutto perché viene meno la qualità e l'approfondimento della notizia, prerogative fondamentali senza le quali non avrebbe potuto tirar fuori, a una settimana dallo scoppio del caso dell'arresto del sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Biagio Di Muro, legato alle alte cariche regionali, l'implicazione anche dell'ex vice ministro dell'Interno, Filippo Bubico, coinvolto in pressioni riguardanti un appalto di ristrutturazione, poi affidato niente poco di meno che al clan Zagaria.
Da sottolineare che Amendolara è stato perquisito due volte in un anno, azione che più di altre ha minato la sua attività di giornalista: "Non sono un cronista che si lamenta delle querele, come la Gabanelli. Quando le notizie sono a prova di bomba, non ci sono problemi, anzi, con le querele arrotondo e siamo contenti io e i miei avvocati".

Indaga da 50 anni la verità anche Pino Aprile, il giornalista definito "meridionalista" ma autore anche di libri sul nord, celebre per "Terroni", rilettura del mito del Risorgimento e dell'Unità d'Italia: con "Carnefici" edito Piemme, il giornalista e scrittore tira fuori la definizione di "genocidio" in riferimento a quelle che sarebbero state le numerose vittime del Mezzogiorno, sacrificate per la fantomatica Unità.
I piemontesi la chiamano "il Piemonte più grande", non Italia: per Pino Aprile i risentimenti di oggi sono dovuti ad una unificazione forzata e criminale, che nasconde ancora 140.000 documenti militari che potrebbero essere la conferma anche di stupri etnici, in qualche modo testimoniati a Misilmeri (Palermo) dove le donne vennero concesse per 3 giorni ai Carabinieri, affidatari del paese.
Il numero di sacrificati al o ai carnefici oscillerebbe, fonti certe alla mano, da un minimo di 120.000 ad un massimo di 800.000, a causa di una vera e propria guerra, come definito anche dalla relazione post-unitaria di un ministro napoletano.
L'altra questione calda confutata da Pino Aprile è quella del divario Nord-Sud, esistente per alcuni già prima dell'Unificazione: un analfabetismo dato all'87% prima del 1861, quando i numeri degli universitari meridionali erano più alti del resto d'Italia e vi erano ben 5000 scuole per 1500 comuni.
Inoltre l'Università di Napoli era fucina di nuovi studi quali l'economia politica, l'archeologia, la vulcanologia che conserva ancora una catalogazione di stampo napoletano!
"Raccontare è il mio unico comandamento" afferma Aprile che aggiunge "La più grande politica è liberarci conoscendo". E un'altra verità da conoscere sarebbe la nascita delle mafie proprio con l'Unità dello stivale, ad opera di uno stesso stato che volle organizzare una criminalità opposta a quella sollevata e in qualche modo creata da questo inglobamento forzato.

08-27 annamaria minunno e gabriele zaniniLa musica di Pietro Verna e la dolcezza delle cose belle della vita, messe nero su bianco dal nocese di adozione, Gabriele Zanini in "Ho vissuto" e recitate a Largo Torre, hanno stemperato la tensione, chiudendo definitivamente questa edizione di "Asterischi di Cittàdeilibri".
Il grazie dell'organizzazione deve essere ripagato da un grazie del pubblico e anche nostro, per un evento pregno di qualità, bellezza e passione che merita mille altre edizioni.

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