A lezione di italiano con il prof. Sabatini, inaugurato il 10^ anno accademico dell'Uten

03 03sabatiniNOCI (Bari) – L’italiano, una grande lingua consegnataci dalla storia ma, allo stesso tempo, anche uno strumento cognitivo di cui si è dotato il nostro cervello, in grado di farci elaborare la grammatica. In quanto Homo sapiens, l’uomo elabora silenziosamente la grammatica sin dai suoi primi anni di vita grazie alla sfera della lingua orale per poi scoprirla meglio a scuola, lì dove gli occhi imparano quello che le orecchie hanno già conosciuto. Lo scorso mercoledì primo marzo, in un chiostro di San Domenico gremito di insegnanti, curiosi e addetti ai lavori, Noci ha avuto modo di ascoltare la tanto attesa prolusione del professor Francesco Sabatini, ospite d’onore dell’Università della terza età nocese in occasione della Cerimonia Ufficiale di inaugurazione del suo 10° Anno Accademico (foto facebook A.L.).

03 03sabatinilinguaitalianaCavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana per il suo apporto culturale, linguista, lessicografo e filologo, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, di cui è stato presidente dal 2000 al 2008, il professore ha tenuto alla presenza di insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, di studiosi “e quant’altro” una vera e propria "Lezione di italiano", per ricollegarsi non solo alla sua ultima opera pubblicata nella collana Ingrandimenti di Mondadori, ma per rispondere anche alle curiosità di quanti hanno voluto “approfittare” di un suo contributo per raffinare al meglio oscuri meandri della nostra lingua tanto strapazzata. Accompagnato dunque dalla professoressa Elisabetta Intini, docente presso l’istituto professionale Agherbino di Noci, Sabatini ha raccontato verbalmente il suo saggio utilizzando lo stesso stile con cui si rivolge al lettore, fruitore del libro: in maniera cioè semplice e colloquiale che punta ad un pubblico mainstream e non a quello di settore.

03 03sabatinipubblicofoltoPartendo dunque dal tentativo di indagare la grammatica, ma soprattutto di sondare il cervello, tramite la neuroscienza, per comprendere come impariamo e utilizziamo la nostra lingua, Sabatini ha dispensato alcuni consigli su come la scuola dovrebbe aiutare i ragazzi nell’apprendimento della lingua, sdoganando alcune norme che, in determinati casi, possono essere superate. Leggendo cioè ed interpretando testi di vario tipo; capendo che cos'è, precisamente, una frase e cioè incontrare faccia a faccia la grammatica; regolandosi nella varietà di stili; fronteggiando l'azione dei media, che in vari modi spesso ci alienano dalla nostra lingua; liberandoci da alcune preoccupazioni eccessive nell'uso normalmente comunicativo di essa; distinguendo tra errore e divergenza stilistica. Perché la lingua, si sa, è natura, ed in quanto tale si evolve.

Fra dibattiti sull’uso del congiuntivo ed influenza dei termini stranieri (che andrebbero inseriti sempre con cognizione di causa) Sabatini si è lasciato scappare anche un “Elogio alla lentezza” di Lamberto Maffei per invitare gli adulti ad insegnare ai ragazzi ad evitare l’eccesso di velocità, causa dell’impoverimento della lingua nelle chat. Insomma un treno di nozioni ha pervaso la cerimonia inaugurale del 10^ anno accademico dell’Uten, rappresentato per l’occasione dal presidente Putignano e da tutti i soci che per terminare adeguatamente la serata si sono lasciati trasportare dalle note dei "LiberaMente in due" - Clarinetto e Chitarra, a cura dell'Ass. Musico-Culturale AULOS. Numerose sono state le copie del libro firmate dal professore.

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