Giulia Basile racconta "Un Anno di Favole": la favola come luogo di apprendimento e formazione

12 21 un anno di favoleNOCI (Bari) - “Un anno di favole” il titolo dell’ultimo lavoro della scrittrice nocese Giulia Basile. Edito ANICIA, il libro è una raccolta di 12 favole e fiabe, una per ogni giorno dell’anno, per appassionare e intrattenere i piccoli lettori, spunto vivo e fonte d’ispirazione per la stessa professoressa Basile.

“Il mio amore per fiabe e favole nasce da molto lontano, dai racconti di mia nonna intorno al braciere o ascoltati dai cantastorie che arrivavano in piazza Garibaldi nelle feste patronali e nelle fiere; e poi dalle letture scolastiche di Esopo e Fedro e dei loro animali protagonisti, dai classici a cominciare da Andersen, Perrault, Collodi, i fratelli Grimm, per passare anche a "Lo cunto de li cunti" di Gianbattista Basile e Trilussa” - si racconta così Giulia Basile a Noci24.it. L’imput in questo caso me lo hanno dato i miei nipotini che in questi anni mi chiedevano sempre: 'Nonna raccontaci una storia'. Come accade con qualsiasi cosa, si pianta e un seme e poi vengono fuori delle storie: alcune di queste 12 favole (in realtà un mix di racconti, fiabe, favole) sono nate proprio così, anche da suggerimenti dei miei nipoti”. Proprio ai più piccoli, infatti, queste favole sono rivolte, nella logica di apprendimento del 'docere delectando'. “Questi racconti - continua la prof.ssa Basile - “volutamente portano avanti temi e valori che hanno bisogno oggi più che mai di una forte cura ricostituente, direi anzi "ricostruente" per certi versi. Perciò i temi che si possono trattare partendo da queste pagine sono tanti e il lettore attento ne coglie in abbondanza”. Vari ma tutti degni di nota, infatti, i messaggi che Giulia Basile ha voluto lanciare con le sue 12 favole:  dall’importanza della parola a quella dei proverbi e della saggezza antica; dalla fede agli impegni presi; dalla diversità al rispetto per la natura; dal tema della scelta a quello del bullismo.

A rendere ancor più gradevole la lettura, inoltre, le illustrazioni dell’ architetto Martina Gianlorenzi. Queste, al contrario di come si potrebbe facilmente pensare, non sono frutto di una collaborazione a monte: è stata la casa editrice romana a fare da tramite tra le due donne che, ad oggi, non hanno avuto ancora il piacere di incontrarsi. Sulle immagini della Gianlorenzi, la Basile si è espressa in questo modo: “Devo dire che le illustrazioni lineari e fresche nei colori hanno il dono dell'essenzialità e nello stesso tempo aprono larghi orizzonti alla fantasia di chi legge: me ne sono subito innamorata”.

Insomma, una serie di favole tutte da gustare e da riscoprire quella di Giulia Basile, in un tempo come quello odierno in cui “l'anaffettività e l'anomia si vanno diffondendo a macchia d'olio e ci si illude di "costruire" l'uomo nuovo attraverso la medicina, la tecnologia e la robotica”. A detta della stessa autrice, infatti, l'uomo si costruisce attraverso i valori e i rapporti di dignità e di rispetto con tutto e tutti, ambiente compreso. Perciò la fiaba, la favola e il racconto sono un ottimo strumento educativo, attraverso cui guidare lo sviluppo emotivo e affettivo dei bambini e far loro apprendere, attraverso situazioni ed emozioni, come è giusto essere e come è giusto comportarsi. Essere felici è una conseguenza”.

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