“Donato all’acqua”: la storia umana ed imprenditoriale di Donato Ritella raccontata in un libro

03 26 Donatoallacqua 3NOCI (Bari) - Lo scorso 23 marzo, alle 18:30, si è svolta presso il Chiostro delle Clarisse la presentazione del libro: “Donato all’acqua - Sereco per il mondo”, edito da Quorum Edizioni. La pubblicazione nasce dall’incontro del giornalista sardo Carlo Figari con l’imprenditore nocese Donato Ritella. Figari, ormai pugliese adottivo, si è appassionato alla storia imprenditoriale ed umana di Donato e gli ha proposto di raccontarla in un volume scritto a quattro mani. Il direttore e giornalista di Telenorba Vincenzo Magistà, in forma di chiacchierata informale, ha intervistato Ritella in merito alle tematiche trattate nel libro. Non è solo la storia della nascita della Sereco, azienda tutta nocese leader nel settore della depurazione delle acque, oggi presente in oltre settanta paesi con le sue tecnologie. Le pagine del libro ripercorrono anche la vicenda umana che c’è dietro quel marchio: quella di un imprenditore che, come espresso efficacemente dal titolo, decide di “donarsi” totalmente al suo sogno. Un uomo che mette in campo la tenacia e il coraggio per costruirlo mattone su mattone e lo vede prender forma, fino a volare più in alto di quanto si aspettasse. Dall'imprenditore anche un messaggio sociale importante:"Non sperperate l'acqua ed abbiate cura del pianeta che ce la elargisce!"

03 26 Donatoallacqua 2La serata si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco Domenico Nisi, a cui sono seguiti i brevi interventi del Rettore del Politecnico di Bari Eugenio Di Sciascio e dell’ex Senatore Piero Liuzzi. Con Vincenzo Magistà, che ha chiacchierato con i due coautori, si è entrati nel vivo della serata.
In fondo, è da una chiacchierata che è nato il libro: quella svoltasi a tavola tra Ritella e il giornalista dell’Unione Sarda Carlo Figari, che si è innamorato della sua storia.
“Da ragazzino avevo due sogni: uno era quello dell’industria aerospaziale e l’altro riguardava l’acqua, che ho sempre considerato uno dei beni più preziosi di cui disponiamo”- ha confessato Ritella- “E ho anche provato a costruire in maniera rudimentale modellini di razzi, ma non è andata molto bene e mi ci è voluto poco per capire che era la seconda strada quella che faceva al caso mio”.

La maggior parte della superficie del nostro pianeta è costituita da acqua: noi stessi siamo fatti d’acqua per il 70%. Eppure milioni di persone muoiono letteralmente di sete. Non che l’acqua manchi: il problema è quand’anche non è inquinata, viene costantemente sperperata. Una risorsa sostanzialmente bistrattata e distrutta.
Aziende come la Sereco ce la mettono tutta per fare in modo che la situazione possa parzialmente rientrare, ma non basta. Ritella lancia dunque un appello al rispetto del pianeta e al non dissipare questa preziosa risorsa, oltre che al mobilitarsi per risolvere il problema del surriscaldamento globale.
“Per la politica, il problema dell’acqua non è una priorità! Bisognerebbe invece comprendere che la questione riguarda tutti: dal più umile al più potente” -  ha denunciato Ritella senza mezzi termini. Mentre al nord si diventa imprenditori esclusivamente per fortuna, al Sud può non bastare avere la sorte dalla propria parte. Nel Meridione, un’azienda puoi anche riucire a metterla in piedi, ma bisogna fare in modo che ci resti, difendendola con le unghie e con i denti e ingegnandosi per farla crescere.
La Sereco, nata ufficialmente il 24 dicembre del 1975, ne ha fatta di strada da quella Vigilia di Natale. Oggi sono 72 i paesi (sparsi per i Cinque Continenti) in cui l’azienda è presente con l’installazione dei suoi impianti che vengono però progettati e costruiti nella fabbrica di Noci. Sereco è impegnata anche in tantissimi progetti umanitari e Sanitari in Africa, in collaborazione con i Rotary Pugliesi.

“Perché, pur progettando e costruendo a Noci, avete deciso di guardare oltre la Puglia e l’Italia stessa?”- ha chiesto Magistà. L’imprenditore ha risposto con la massima schiettezza: “Mi sono accorto, con mio grande rammarico, che spesso e volentieri, in Italia il lavoro non viene debitamente riconosciuto e apprezzato. Tirano fuori affermazioni come “Eh ma guardate che siete troppo cari!”. Se gli rispondi che stai offrendo la massima qualità, controbattono che sono più interessati ad un prodotto economico, a discapito del valore qualitativo. All’estero hanno l’occhio lungo e capiscono al volo che un prodotto di qualità si rivela alla lunga un ottimo investimento”.
Magistà ha toccato quindi un altro punto nodale: “Secondo lei, in Italia, fa più male la corruzione o la burocrazia?” Anche questa volta, la risposta è stata categorica: “Se uno è integerrimo nei valori, dalla corruzione ne resta fuori.
Con la burocrazia non puoi farlo: volente o nolente, spesso fagocita e tarpa le ali”.

“Donato, viaggiando molto avrai sicuramente avuto modo di “sondare qual è la situazione di sviluppo industriale e di crescita in molti paesi. Confermi che in quelle zone una volta considerate “terzo mondo”, ora il PIL sta crescendo alla grande, forse a ritmo più sostenuto che da noi? E se ciò corrispondesse al vero, non si prospetterebbe il rischio che a lungo andare potrebbero surclassarci e ci ritroveremmo ad essere noi il terzo mondo?”- ha incalzato il direttore di Telenorba. “Io sono molto felice che l’industria in questi paesi si stia sviluppando. Nessuna Nazione merita di annaspare in uno stato di povertà che vada a schiacciare la dignità della popolazione”- ha replicato l’imprenditor e- “Ad ogni modo, il rischio prospettato lo scongiurerei categoricamente. A meno che, istituzioni e popolazione non decidano deliberatamente di rimanere fermi, cullandosi su quanto conseguito fino ad ora. In quel caso converrà assumersi l’amara responsabilità del non voler progredire!”

Oggi, Donato ha rassegnato le dimissioni dal suo ruolo di Amministratore dell’azienda, passando il testimone ai figli. Sempre in tema di futuro incarnato dai giovani, Ritella si rivolge agli imprenditori del domani, con dieci consigli elencati a metà del volume. Sono quei ragazzi che spesso rinunciano al loro sogno spaventati da una realtà sociale che sembra rendere sempre più utopistico il successo lavorativo. Il “non abbiate paura” di Donato risuona forte e chiaro: “

03 26 Donatoallacqua 13 copyAll’intervista hanno fatto seguito gli interventi dello storico Pasquale Gentile e del direttore della Biblioteca Comunale, Giuseppe Basile.
Lo studioso di storia locale ha tenuto un exursus sul rapporto atavico dei nocesi con l'acqua, di cui vi è traccia in numerosi documenti dei secoli passati. Al termine ha ringraziato Ritella per il suo contributo alla comunità, asserendo che: “L’acqua è ciò che natura ci dona, che i cittadini devono preservare e le istituzioni difendere!”.

Giuseppe Basile ha evidenziato la generosità di Donato, ricordando che solo grazie a lui, la Biblioteca Comunale dispone ora di una bella sala di lettura appositamente concepita per bambini e ragazzi. Sarebbe stato logico aspettarsi un gesto simile da un'azienda immobiliare, non certo da una che si occupa di depurazione.

03 26 Donatoallacqua 1 copyDonato Ritella ci ricorda che nell’acqua sporca c’è chi annega e chi si rimbocca le maniche, nella consapevolezza  che anche da lì si possa trarre qualcosa di buono e di bello!”- ha concluso Basile.

A fine serata, la Sereco ha voluto festeggiare assieme ai membri della comunità presenti: spumante per brindare e dell’ottima torta per tutti.

 

 

 

 

 

 

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