Presentata la ristampa del libro “A vosce du pòpele di Nusce” di Vittorio Tinelli

6 23 VittorioTinelliavoscedupòpelediNusce 3NOCI (Bari) -  La sera del 22 giugno, a partire dalle ore 19:30, si è tenuta all’interno del Chiostro delle Clarisse la presentazione della ristampa del volume “A vosce du pòpele di Nusce”. La raccolta di poesie fu elaborata e pubblicata da Vittorio Tinelli (peraltro a sue spese) nel lontano 1952, in pieno svolgimento di una campagna elettorale. I contenuti però, risultano talmente attuali, che sembrano “bacchettare” anche la politica e la società attuale. Quella di Vittorio Tinelli è quindi una voce che continua a parlare ancora oggi, ai concittadini di ogni età. Perché questa voce raggiungesse ogni orecchio, l’associazione “Vittorio Tinelli- Parole e cose nuove”- ha fortemente voluto la ristampa del volume, a cui l’Amministrazione Comunale ha contribuito al 50% per quanto concerne le spese.
La serata si aggiunge e si abbina ad una serie di altre iniziative che hanno la figura di Vittorio Tinelli più che mai protagonista, dato che nell’anno in corso si celebra il centenario della nascita dell’insegnante, giornalista, poeta e scrittore divenuto figura simbolo di Noci.

6 23 VittorioTinelliavoscedupòpelediNusce 2Con le sue poesie, scritte rigorosamente in dialetto nocese, Vittorio Tinelli ha dato e continua a dare voce alla sua gente, al popolo nocese. E si sa che il popolo non ha filtri: quando si incavola non ce n’è per nessuno. Alla presentazione è seguito un dibattito dal titolo “Rimettere nel cuore…amore per la comunità nostra”, incentrato sulla rinascita del paese, dal Centro Storico alle periferie, senza risparmiare la campagna.

I presenti erano purtroppo pochissimi, ma Dino Tinelli, il figlio di Vittorio, non ha lasciato che il suo entusiasmo si smorzasse. Ad ardere è stata anche e soprattutto la rabbia contro una società che starebbe veramente sbagliando tutto. Come Vittorio e forse anche più del padre, Dino non ha avuto filtri né freni. Tutti hanno avuto la loro energica “tirata d’orecchie”, dai membri delle Istituzioni, assenti nonostante abbiano contribuito alle spese di pubblicazione, fino agli storici locali. Dino ha assimilato la figura dell’attuale studioso di storia locale (che per lui non esisterebbe se non come un qualcosa che è in divenire) a quella antica del “mediatore”, ovvero di chi si occupava di trattare la compravendita di beni immobiliari. Su questa delicata questione, riguardante il ruolo e il significato della storia locale, lasciamo ai lettori più acuti le loro deduzioni. “Bacchettati” anche i giornalisti e coloro che si occupano di comunicazione, accusati di farlo spesso e volentieri in maniera inesatta e fuorviante, o solo ed esclusivamente per denaro.


6 23 VittorioTinelliavoscedupòpelediNusce 1“I giornali locali dovrebbero tutti essere aboliti!”- tuona Dino. Saremo pur di parte, ma anche su questo punto, sia concessa qualche legittima riserva a chi cerca, più che di svolgere un lavoro, di esercitare una passione viscerale in modo corretto ed imparziale, inseguendo sempre e solo la verità. Importante per Dino anche il ruolo del lavoro, che più che al guadagno, dovrebbe essere mirato al contatto e al confronto con gli altri.
“Ridurre i salari ma far lavorare più gente”- propone Dino e anche qui, siano le voci del popolo a pronunciarsi. In conclusione, ci sentiremmo di acconsentire sul sentimento di rabbia e delusione che potrebbe essere generato dai tanti aspetti della vita cittadina che proprio non vanno come dovrebbero. Anche la rabbia e l’indignazione sono sentimenti utilissimi, perché sono “micce” che vanno poi ad innescare il meccanismo molto più importante dell’agire. Ben vengano rabbia ed indignazione, purchè a prevalere nei cuori sia alla fine proprio quell’amore per la comunità a cui Vittorio Tinelli ha costantemente inneggiato.

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