Io Leggo, tu leggi, noi leggiAmo: tocca a Francesco Carofiglio con il suo libro “L’estate dell’incanto”

02 25 FrancescoCarofiglio 3NOCI (Bari) - Prosegue a pieno ritmo la rassegna letteraria “Io leggo, tu leggi, noi leggiAmo”, organizzata dall'Associazione Culturale Vivere d'Arte Eventi, in collaborazione con la Libreria Mondadori Point di Noci, con il mensile Noci Gazzettino e con il patrocinio del Comune di Noci. Ad incontrare la platea nella magnifica cornice del Chiostro di San Domenico, lo scorso 23 febbraio, è stato un autore di grande spessore (e anche dalla spiccata simpatia). Francesco Carofiglio, architetto, regista e scrittore barese, ha presentato il suo ultimo libro intitolato “L’estate dell’Incanto”.
L’insegnante Dora Intini ha interloquito con l’autore svelando le tematiche del romanzo, che, come vedremo, è il risultato di ricerche molto accurate.

02 25 FrancescoCarofiglio 1Miranda ha 10 anni in quella fatidica estate del 1939 e da Firenze, parte alla volta della campagna pistoiese, per trascorre le vacanze nella tenuta del nonno materno, Ugo Soderini. In realtà, la piccola ignora che quella vacanza è solo un disperato tentativo di sfuggire ad una delle prime deportazioni della Seconda Guerra Mondiale. Miranda si trova catapultata quindi in questa splendida ed enorme villa, con un nonno austero e glaciale, quasi anaffettivo, e una domestica che caratterialmente non si discosta poi così tanto da lui. Ugo Soderini è un pittore talentuoso ma incompreso, e per questo, inviperito nei confronti di una società che non ha saputo riconoscere il suo valore. Preferisce quindi una vita quasi da eremita. La dolcezza e la curiosità di Miranda porteranno lentamente a sciogliersi quel gelo che attanaglia il cuore del nonno. Ad unirli  sarà soprattutto la passione per il disegno, oltre che per la lettura. Miranda trasgredirà il severo ordine di non oltrepassare la stanza in cui il nonno custodisce i suoi dipinti, e varcata quella soglia, si troverà catapultata in un mondo letteralmente magico, che riproduce in gran parte il bosco che circonda la cascina. L’attenzione di Miranda sarà catturata soprattutto da un’enorme tela su cui è dipinto un animale tanto misterioso quanto affascinante, a metà strada tra un gatto e una tigre. Questo superbo felino, dominerà poi tutta la storia, quasi personificando le paure che a volte sembrano seguirci, tanto da indurci a voltarci indietro ad ogni passo. Miranda condividerà queste emozioni con Lapo, forse il suo primissimo amore, nel corso di lunghe passeggiate attraverso il bosco.


02 25 FrancescoCarofiglio 2Tra le pagine del libro, ritroviamo ad un certo punto una Miranda novantenne ancora arzilla, che ricorda tutto lucidamente, con una nostalgia dolcissima. Il registro narrativo è quindi particolare, proprio per l’alternarsi di due  linguaggi, di due modi di esprimersi completamente diversi: quello di un’ingenua bimba e quello di una vecchia novantenne saggia. Al termine “anziana”, Carofiglio preferisce “vecchia”, perché non c’è nulla di male ad utilizzarlo, anzi, deve essere motivo di orgoglio. Carofiglio ha confessato di essersi recato proprio a Firenze, per conoscere le signore toscane dell’età di Miranda.

“Un viaggio necessario per potermi trasformare davvero nella mia protagonista! Per poterle dare una voce credibile, dovevo ascoltare i ricordi e i racconti di quelle donne!” - ha motivato l’autore. C’è spazio anche per note di comicità all’interno del romanzo. Una comicità che caratterizza i puntuali incontri di Miranda con le sue amiche quasi coetanee, Carolina e Nives. Per quest’ultima, Carofiglio si è ispirato alla contessa Diamante Capponi, che ha incontrato personalmente per tre giorni consecutivi. Avendo l’autore una grande esperienza in campo teatrale, il lettore non potrà che restare affascinato dalle accurate descrizioni in cui si imbatterà pagina dopo pagina e che coinvolgeranno tutti i sensi. E parlando proprio del “sentire”, la platea è stata invitata ad un interessante esperimento. Chiudere gli occhi e restare in silenzio per 30 secondi. I presenti, sono poi stati spronati a descrivere ciò che hanno sentito al livello emozionale e con le orecchie.
“Quasi nessuno ha nominato il respiro della persona che gli sedeva di fianco, e questo la dice lunga su quanto siamo distratti e su quanto poco badiamo a certe piccolezze, che piccolezze poi non sono” - ha commentato l’autore.

Se ci sarà un sequel di “L’estate dell’incanto?” Carofiglio assicura di no: per lui è giusto che alcune storie nascano e si concludano all’interno di un libro. Se vengono portate alle lunghe con una serie di sequel, diventano poi una palese forzatura. Se l'autore dice no al sequel, è invece apertissimo alla possibilità che il romanzo diventi un film, perché no, non un cast internazionale.

 

Libri

© RIPRODUZIONE RISERVATA