Festa del lettore: ecco come l’ha celebrata a Noci l’Associazione “Presidi del Libro”

10 05 FestaLettorePresidiDelLibroNOCI - Anche quest’anno, l’Associazione “Presidi del Libro” di Noci ha voluto aderire all’iniziativa di rilevanza nazionale “Festa del lettore” che si pone come obiettivo proprio quello di incentivare la lettura. Particolarmente attuale e sentito il tema di quest’anno: “Percorsi del tempo, il futuro visto dal passato”. Immigrazione, sacrificio, sofferenza speranza e accoglienza: questi i temi “caldi” delle due serate del 1 e del 2 ottobre presso il Chiostro di San Domenico, con le presentazioni di due libri che affrontano il tema dell’immigrazione. Un passato che torna a ripetersi nel presente perché evidentemente ha ancora qualcosa da insegnarci.

10 05 FestadelLettorePresidiVenerdì 1 ottobre, con inizio alle 18:30 ha avuto luogo la presentazione del libro a firma della giornalista e scrittrice Ilaria Lia dal titolo “Albania Italia, la storia che sfocia nei grandi esodi, il legame solidale promosso dopo gli sbarchi”. Con l’autrice ha Dialogato il giornalista Valentino Sgaramella. Le pagine di Ilaria Lia ripercorrono quelli che ormai sono passati alla storia come “I giorni della Vlora”. Si tratta del primo grande esodo di massa mai registrato fino a quel momento. Il 7 marzo del 1991 infatti, la città di Brindisi fu meta di 18.000 migranti  albanesi in fuga dalla propria terra. A distanza di mesi, l’8 agosto, a bordo della nave mercantile Vlora, partita dal porto di Durazzo, giunsero altri 20.000 migranti, che in Italia speravano di trovare il loro porto prospero e sicuro, lontani da povertà e desolazione. Per avere un’idea sostanziale di cosa significhi al livello di cifre, basti considerare che 20.000 circa è attualmente il numero dei cittadini nocesi. E quando la gente fugge in massa da una terra che pure ama, trattandosi della propria patria, significa che in quel paese la situazione è invivibile. La terra straniera verso cui i migranti orientano le proprie speranza ha il dovere di non disilluderle, di accogliere e di offrire conforto. Al tempo della Vlora, sicuramente l’Italia fu capace di una solidarietà e di un’accoglienza che oggi, a distanza di 30 anni e mentre la storia si ripete, si sono un po’ perse. Sarebbe decisamente il caso di recuperarli, in modo da progredire e non da indietreggiare al livello umano.
10 05 PresidiDelLibroIl 2 ottobre, sempre presso il Chiostro di San Domenico e sempre a partire dalle ore 18:00, si è tenuta la presentazione del libro “Il destino siamo noi, Silvia a Sammy”, del giornalista e scrittore Donato Marinelli, con cui ha interloquito Alessandro Lippolis, mentre Anna Maria Intini ha dato lettura di alcuni dei passi più coinvolgenti emotivamente.
Il romanzo ha per protagonisti due giovani, entrati da poco nell’ambito della professione medica, che si imbarcano proprio per lottare contro il dilagare del virus dell’ebola. Impossibile non cogliere il nesso con l’attuale pandemia in atto e il messaggio è per l’appunto che tanto più bui sono i tempi, tanto più bisogna aiutarsi e sostenersi. Tra i due protagonisti sboccerà un sentimento molto forte, a dimostrazione del fatto che anche in mezzo alla disperazione può nascere qualcosa di bello.
E in tema d10 05 FestaDelLettorei immigrazione, considerando che più delle parole, possono le immagini per quel che concerne il sensibilizzare anche i cuori ancora chiusi. Dal 30 al 4 novembre, il Chiostro delle Clarisse è stato teatro di una significativa mostra fotografica, con l’esposizione di alcuni scatti del giornalista e fotografo Luca Turi, facenti parte di un reportage fotografico che ha ottenuto diversi riconoscimenti. Foto della Vlora su cui appaiono stipati i migranti, stretti tanto nel dolore quanto nella speranza, che fanno emotivamente effetto.

10 05 FotoPresidiDi più grande impatto sono sicuramente quelli che catturano la stanchezza di chi si accascia esausto sull’asfalto; di chi sorregge tra le braccia un proprio caro e di quei cartelli con scritte come “Popolo d’Italia aiuto”. Uno tra tutti però ha intenerito i visitanti: quello di un bimbo dal sorriso innocente e solare. L’inconsapevolezza della tragicità di ciò che si stesse consumando nella propria terra, ma la gioia di trovarsi davanti al nuovo, un nuovo che a quell’età profuma di speranza.

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