“Fanti e briganti nel Sud dopo l’Unità”: un’ inversione di tendenza

03-28-fantibriganti-frontNOCI (Bari) - Invertendo la tendenza della sua collana editoriale Carte scoperte – allineata <<alla storiografia “romanticamente” disattenta alla ferocia brigantesca>> (S. Lupo) -, l’editore Capone ha appena pubblicato un saggio storico sotto il patrocinio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e del Comune di Noci, uno dei paesi dove accaddero diversi fatti oggetto della rigorosa indagine dell’autore.

“Fanti e briganti nel Sud dopo l’Unità” è il titolo del quarto saggio storico di José Mottola, il cui abstract di quarta di copertina è il seguente.

03-28-copertina-libro<<Molte carte d’archivio, anche tra le 250.000 del Fondo G 11 dello Stato Maggiore dell’Esercito, gettano nuova luce sul boom del brigantaggio meridionale dopo l’Unità – non malvisto tra l’altro da odierni sodalizi del Nord -, diradando le brume sparse da narrazioni a dir poco superficiali. Fino al 1864, Crocco, Romano, Pizzichicchio, Coppolone e altri condottieri alla macchia agiro-no tra Puglie e Basilicata, sostenuti dai Borbone esuli a Roma e dallo Stato pontificio. Sulle Murge tra Terra di Bari e Terra d’Otranto, la Legione Carabinieri del colonnello Sannazzaro, la Divisione Territoriale del generale Regis e la Colonna Mobile del generale Pallavicini, aiutate dalla Guardia Nazionale, contrastarono duramente bande talmente disinvolte da permettersi la messa domenicale in masseria. L’Autore propone quelle le vicende con narrazione scorrevole, avvincente e rigorosamente do-cumentata anche nell’esporre pratiche quali l’uso a mo’ di trofeo del mento barbuto del nemico. Non manca nel libro una radiografia culturale di comandi militari, gruppi ribelli, clero, intelli-ghenzia, borghesia e ceti subalterni: di sorprendente attualità>>.

In realtà, tale spaccato socio-culturale evidenzia codici etici ereditati dalle odierne classi dirigenti meridionali: clanismo, omertà, pizzo, clientelismo e interesse privato segnarono l’interazione tra brigantaggio ed élites locali. Secondo attenti osservatori istituzionali, “una vera unità nazionale non sarà possibile fino a quando il Sud resterà in balia della criminalità organizzata e di classi dirigenti affette dalla malattia ereditaria del clientelismo, del familismo e del clanismo”, ma vanno rimosse anche la “mentalità nordista ed una diffusa insensibilità politica verso lo sviluppo del Mezzogiorno” (sen. prefetto Raffaele Lauro). Non a caso, dunque, la “mentalità nordista” guarda oggi con simpatia alle gesta dei capibanda meridionali ostili all’Unità.

Il testo è già disponobile, al prezzo di € 12,00, presso l'edicola di Piazza Garibaldi e nella libreria cittadina Hay Bookshop in via Cavour. Molto probabile è l'inserimento della sua presentazione al prossimo Maggio d'Autore il cui programma è in corso di definizione. 

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