NOCI (Bari) - Sono entrati in scena attraverso gli archi ogivali del chiostro seicentesco quasi chiedendone il permesso ed hanno accompagnato il pubblico in un viaggio che ci ha lasciati...senza fiato. Per il Noci Saxophone pool un nuovo concerto indimenticabile che resterà nella storia è stato registrato la scorsa domenica 27 novembre nel chiostro delle clarisse, lì dove il tempo, si è fermato. L’appuntamento, unico, sperimentale, significativo, per una cittadina che da qualche anno si è candidata ad essere definita la capitale del jazz sperimentale, è stato vissuto dal trio di base Vittorino Curci, Gianni Console e Francesco Massaro in compagnia delle special guest Marco Colonna (clarinettista e sassofonista romano) e Filippo Monico (batterista milanese).
Incommentabile il risultato del quintetto: musica viva, improvvisata, al passo con l’attimo vissuto da ogni singolo strumentista ha impregnato le mura del chiostro seicentesco in un lasso di tempo lungo quasi un solo brano. E’ stato come immedesimarsi nelle percezioni momentanee di ogni musicista, che vive l’attimo ed accompagna gli amici in scena, condividendone le sensazioni. Fra un batterista (Monico) che non sa star fermo neanche con un polipo, tantomeno con tavole rotonde o mandarini ed un clarinettista da fiato vivace, forte e colorito, ancora una volta la musica improvvisata è tornata a sfidare il pubblico all’ascolto.
Nessuna scaletta, solo alcune poesie d’apertura ed alcuni versi letti dal sassofonista Vittorino Curci (Quale altro modo avevo per soddisfare i miei ricordi più duri? / I miei punti cardinali cambiavano punto per punto) sono stati ingredienti di uno spettacolo irripetibile.
