Karl Leister: "La musica è manifestazione dell'anima"

10-20_Karl_leisterNOCI (Bari) - La leggenda del clarinetto giunge per la terza volta consecutiva nella Murgia dei Trulli. Lo storico, leggendario maestro Karl Leister  (in foto) è stato per più di trent'anni primo clarinetto dell'Orchestra Filarmonica di Berlino ed oggi, alla veneranda età di 74 anni, è tornato ancora una volta in Italia per partecipare come presidente di giuria ad uno dei concorsi internazionali più importanti di clarinetto.

Qui ha saputo, per l'ennesima volta, riconoscere i giovani musicisti più talentuosi del territorio, fra cui il neo vincitore, nonché pugliese, Gianluigi Caladarola. In occasione dunque della sua permanenza in territorio nocese abbiamo ascoltato il maestro Karl Leister e, grazie all'aiuto nella traduzione in tedesco da parte del direttore artistico Antonio Tinelli, gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Maestro, in cosa, un bravo clarinettista, deve distinguersi per vincere un concorso musicale?"Il modo migliore per distinguersi è rendere lo strumento che si va a suonare parte di sè. Un clarinettista deve saper trasmettere al pubblico la sua passione e lanciare un messaggio. La musica deve saper esser interpretata. Questi due elementi sono, a mio parere, strettamente necessari. Devono condensarsi, trasmettere la loro unicità".

Cosa vuol dire per un giovane clarinettista oggi vincere un concorso di questo genere? Quanto aiuta ad emergere? "Vincere un concorso oggi significa creare i presupposti per la formazione di una nuova letteratura. Un musicista non dovrà solo interpretare la musica su di uno spartito, ma dovrà anche comporre qualcosa di suo, se le capacità glielo consentono. In un concorso come questo non si viene solo per vincere, ma soprattutto per esprimere tutto ciò che si è preparato sino a questo momento. É semplicemente un'ulteriore occasione per esprimere se stessi".

Il vincitore che avete eletto in questo concorso, in cosa si è distinto rispetto agli altri? Il brano in cui si è esibito quanto ha influenzato? "Gianluigi Caldarola ha una personalità matura. Lui ha vinto esprimendo appunto la propria personalità musicale. Ed era quello che cercavamo. Caldarola si è saputo presentare nelle due prove selettive nello stesso modo; ha saputo cioè riproporre nei due momenti la stessa emozione, e questo non è facile. Generalmente trasmettere la stessa emozione comporta un certo grado di difficoltà. Averla riproposta per la nostra commissione ha significato tanto. É importante sottolineare che la giuria non è stata condizionata dalla provenienza. Nonostante provenisse da Ruvo di Puglia si è distinto rispetto agli altri".

Una considerazione sull'andamento di questa settima edizione. "Mi meraviglio del fatto che per sette anni la manifestazione si sia ripetuta. Auguro al maestro Antonio Tinelli di continuare ancora in questo tipo di iniziative. La musica non può finire. La musica è manifestazione della propria anima".

(Nella foto da sinistra Daniela Della Corte, il maestro Karl Leister e il direttore artistico Antonio Tinelli)

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