"Capriccio Nocese": Luca Curci ricongiunge Noci al Dialetto

02 18 corto dialettoNOCI (Bari) - Sabato 18 Febbraio i rappresentanti del Centro Studi sui dialetti Apulo Baresi hanno riproposto al pubblico, nel Chiostro di San Domenico, un cortometraggio realizzato da Luca Curci, già presentato lo scorso 21 Dicembre, per approfondirne alcuni aspetti e orientare alla piena comprensione gli osservatori.
Infatti, alla prima visione, l'importante messaggio per cui il progetto “Capriccio Nocese - i luoghi del dialetto e della memoria”  è stato realizzato non ha raggiunto il pubblico, che l'ha considerato "un insieme di mediocri cartoline di Noci", spingendo i membri del centro a fornire l'esplicita interpretazione delle immagini più significative del video.

Mario Gabriele, Chiara Fasano e lo stesso autore del corto Luca Curci attraverso letture, immagini, antichi aneddoti, riferimenti culturali, dipinti ed esibizioni musicali hanno condiviso con il pubblico l'obbiettivo che il centro studi si impegnava ad adempiere. A dimostrazione di ciò, il signor Gabriele ha esordito con una premessa:

"La cultura del mondo è contenuta nel nostro dialetto e per restituire autenticità a questo che è diventato, nell'ideale moderno, un linguaggio povero per la classe povera va dimostrato il vero valore del dialetto".
Luca Curci come un profeta denuncia, pone domande, accusa e contesta: un atteggiamento di novità di fronte alla moderna società individualista e narcisista in cui il "voi" è stato sostituito dall' "io" e l'uomo si ritiene possessore del mondo. Continua Gabriele "Luca si nasconde da questa realtà, si abbassa sino a cercare il senso della vita respirando la polvere del suolo. È la felicità degli umili che coniugano la ragione cu' sendmend". La stessa verticalità viene rappresentata nel video nelle riprese dal basso, con lo sguardo che tende al cielo alla ricerca di un futuro che riconquisterà i valori del passato.
In tutte le scene domina il bianco e nero che soffoca e spegne i colori, estremizzando il dramma della realtà: i luoghi risultano statici, privi di luce e di vivacità e la figura umana è del tutto marginale.

02 18 dialetto

L'autore ha scelto di mostrare nel suo video i luoghi di Noci che un tempo erano espressione della socialità, come ad esempio la Villa Comunale e l'atrio della scuola Positano o, ancora, Piazza Plebiscito e il campo sportivo.
Oggi questi luoghi appaiono isolati e dimostrano l'incomunicabilità e l'assenza di solidarietà che ha tradito le aspettative delle nuove generazioni. È come se Luca se la prendesse con una realtà che non ha saputo soddisfare e conservare la memoria di un passato da invidiare e decidesse, quindi, di raccontarla in vesti catacombali. Il passato è, però, ancora vivo nel ricordo dei nonni che non perdono occasione per tramandare aneddoti antichi: gli stessi relatori durante la presentazione hanno condiviso alcuni degli episodi che sono stati lasciati loro in eredità.
Interessante è la scena che vede protagonista Piazza Plebiscito, un tempo considerata l'agorà di Noci, luogo di confronto politico e storico, luogo della magia della parola, oggi silenziosa e desolata. Come un pittore, Luca Curci ha congelato quei luoghi, fissandoli in frame che trasmettono un puro sentimento di malinconia. In seguito infatti, Chiara Fasano ha confrontato alcune scene del cortometraggio con i dipinti del pittore realista Hopper, famoso per aver trasportato sulle sue tele la vita americana contemporanea e con dipinti di artisti nocesi come Antonio De Grazia.
Altri paragoni hanno poi coinvolto la celebre poesia leopardiana "L'infinito", "Bandiera Rossa" di Pier Paolo Pasolini e la scena simbolo del film "Tempi Moderni" del grande Charlie Chaplin: Luca ha ammesso, inoltre, di aver ripreso un drappo rosso (seppur in bianco e nero) come simbolo dei suoi ideali politici.

Con questo cortometraggio Luca Curci e il Centro Studi sui dialetti Apulo Baresi hanno dimostrato l'impegno nella ricerca e nella riconquista del dialetto. Nella speranza che il messaggio abbia ora convinto tutti gli scettici, i membri del centro hanno ringraziato la cittadinanza che ha partecipato entusiasta, lasciandosi emozionare dai racconti che ci rendono orgogliosi delle nostre radici.

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