7° memorial Italo Palasciano

palascianoMARTINA FRANCA (Taranto) - Mercoledì 12 marzo 2014 alle ore 19.00 nel Salotto Cinese dell’Appartamento d’Avalos nel Palazzo Ducale di Martina Franca il Gruppo Umanesimo della Pietra celebrerà il Memorial Italo Palasciano (Alberobello 12 marzo 1927 - Bari 13 febbraio 2007), per ricordare l’intensa attività pubblica di questo socio fondatore dell’Associazione.

Giornalista professionista, all’indomani dell’ultima guerra mondiale e fino al 1982, Palasciano è stato redattore per la Puglia del quotidiano L’Unità come esperto dei problemi dell’agricoltura pugliese e della sua storia; in precedenza aveva anche collaborato con Paese Sera e per conto dell’Istituto Feltrinelli era stato fra i curatori della Bibliografia della stampa operaia e contadina in Puglia dal 1846 al 1924.

Nel corso della sua lunga attività professionale e di ricerca ha pubblicato opere di notevole spessore scientifico e numerosi saggi (molti dedicati alle prime vicende comunitarie di Alberobello), per lo più apparsi sulla rivista Riflessioni-Umanesimo della Pietra, della quale l’estinto è stato direttore responsabile.

Domenico Blasi presenterà la settima edizione di questa manifestazione culturale, nel corso della quale, annualmente, viene trattato un argomento storico, fra quelli di cui si è interessato Italo Palasciano nel suo trentennale rapporto di collaborazione con Umanesimo della Pietra.

Relatore dell’incontro del 2014 sarà lo storico Mario Piepoli, che parlerà sul tema Necessità di un inquadramento territoriale della patria ristretta di Italo Palasciano.

Il relatore tratterà dell’intervento più atteso degli ultimi tempi ad Alberobello in tema di storia locale, ossia il Piano di Gestione, la cui redazione è stata curata da non pochi professionisti referenziati, che si sono avvalsi della collaborazione tecnica di enti istituzionali, quali gli uffici UNESCO, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, il Comune d’Alberobello e l’Associazione dei Siti UNESCO Italiani, nonché l’organismo convenzionato Sistemi Territoriali per l’Innovazione di Torino.

Tutto ciò faceva prevedere l’auspicata redazione di uno studio completo, definitivo e organico sull’origine e sulle prospettive future dei trulli d’Alberobello ma così non è avvenuto.

Premesso ciò, Mario Piepoli si soffermerà sulle vicende storiche che hanno portato al popolamento di Alberobello, individuando similitudini fra le tipiche costruzioni in rupe e i trulli realizzati in pietra a secco.

Da queste considerazioni scaturisce la genesi storica dell’insediamento, trasformato in villa dal conte di Conversano Gian Girolamo II Acquaviva d’Aragona (1618-1665), detto il Guercio di Puglia, allorché dotò l’insediamento di una taberna, sorta lungo un antico asse viario, che metteva in comunicazione l’entroterra murgiano con l’Adriatico e con lo Ionio e che costeggiava il corso di un affluente del Fiume Cane.

Ricerche e studi

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