Gli uomini al centro dell'azienda: la gestione manageriale secondo Nino Messina (Osp. Miulli)

02 12 nino messina per cambio per restareNOCI (Bari) – Il gruppo politico “Cambio per restare” dell’ex assessore Clementina Fusillo torna sulla scena nocese promuovendo un incontro sulla gestione aziendale, anche e soprattutto in caso di crisi. Relatore dell’incontro dello scorso venerdì 12 febbraio, presso i laboratori G.Lan, un protagonista della scena pugliese sanitaria, legato alle vicende della struttura che lui stesso ora gestisce: parliamo del molfettese Nino Messina, direttore amministrativo dell’Ospedale "F.Miulli" ad Acquaviva delle Fonti (Bari) e formatore aziendale, che ha vissuto da vicino la forte crisi della struttura per gli ingenti debiti contratti. È la crisi che mette alla prova la struttura aziendale e la sua solidità, ma un approccio umano di accoglienza, ascolto, riconciliazione, condivisione può trascinare tutti i protagonisti all’obiettivo della risalita.


L’approccio di cui si fa promotore Nino Messina viene abbracciato dallo stesso gruppo politico nocese, che nelle criticità vuol ritrovarsi e tornare pienamente al servizio del cittadino, anche con questi incontri. Il relatore della serata, con diversi esponenti politici e dell'istruzione locale tra il pubblico, parte da questo, dalla valorizzazione della componente umana di un gruppo, quello che sulla sua lavagnetta Nino Messina segna come HR, Human Resources. Gli uomini che compongono un sistema aziendale complesso sono innanzitutto Talenti, le cui capacità si elevano alle innumerevoli opportunità che possono offrire: sono loro il perno della “macchina”, centro propulsore della forza produttrice della stessa.

Perché gli uomini si sentano parte di una “famiglia” aziendale, di un progetto condiviso, è fondamentale coltivare i momenti di confronto e comprensione, che con una efficace metafora, Messina paragona al dopo-pranzo: dopo aver preparato tutto anche attraverso un progetto iniziale e aver servito il prodotto con cura e attenzione, la famiglia consuma il suo pranzo con felicità e appagamento, ma dimostrerà di apprezzare la compagnia e il suo gruppo con le chiacchiere successive e la convivialità che andrà a crearsi. Fondamentale è l’ascolto, ma anche l’accoglienza, due delle “A” che compongono l’universo di principi chiave dell’approccio manageriale di Messina.

Un approccio che trova riferimenti nel mondo cattolico, con Don Tonino Bello, papa Francesco, i vangeli, la storia dei padri del deserto: anche le Sacre Scritture nascondono dei forti esempi virtuosi di gruppi che con organizzazione e compattezza hanno affrontato grandi sfide. Quella che, invece, propone l’attuale pontefice è la sfida delle sfide, quella da cui si può ripartire: il perdono, la riconciliazione. La crisi di un’azienda deriva anche da un’insoddisfazione delle sue risorse, è necessario quindi darsi la mano e confermare nuovamente il patto per continuare a raggiungere l’obiettivo. Tutti devono consapevolizzarsi dei problemi in corso e condividerli, in Germania si parla di “condivisione con sentimento”: portare i suoi uomini a questa importante risposta alle criticità è un compito arduo del leader. Questi non solo deve Condurre, Portare appunto, ma anche generare Movimento verso il punto da raggiungere tutti insieme, come il superamento della crisi stessa.

Il giusto atteggiamento davanti al sorgere di questa è l’Azione immediata, non il tipico “Mo' (Ora) vediamo” all’italiana che grazie all’esperienza americana e tedesca, Messina ha capito essere altamente dannoso per le sorti aziendali: bisogna subito mettersi in moto per rialzarsi e superare i problemi e molto passa attraverso il “far gruppo”, la coesione. Dal pubblico vien fuori un aneddoto della gestione di Nino Messina al Miulli, il suo ruolo di mediatore tra il vescovo e l’ex governatore della Regione, nel momento della scoperta degli ingenti debiti della struttura. Il direttore amministrativo consigliò al prelato l’ammissione di colpa davanti al presidente, che forse andava anche oltre le sue effettive responsabilità, ma rappresentava il primo passo per la ricostruzione e la salvezza stessa dell’Ospedale e di tutti i suoi dipendenti. Messina, quando fu dipendente di un’azienda tedesca, godette di cure pagate e dell’aiuto diretto del suo amministratore unico, a dimostrazione che l’attenzione agli uomini è fondamentale per quella felicità ed appagamento che portano tutti a desiderare maggiormente di fare meta.

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