Assemblea generale di Confartigianato: problematiche, idee e proposte per migliorare la “salute” dell’artigiano locale

10 28 AssembleaGeneraleConfartigianato 3NOCI (Bari)- Lo scorso 27 ottobre, a partire dalle ore 10:30, gli artigiani locali si sono riuniti in un’assemblea generale indetta presso la sede di Confartigianato, sita in via XX Settembre. Più che tracciare un semplice parallelo tra l’artigianato di ieri e di oggi, l’assemblea ha voluto rappresentare un confronto aperto tra artigiani.
Il presidente Antonio Quarato: “Vorrei che foste voi, ciascuno in merito alla propria attività, ad evidenziare problematiche, porre domande ma anche a sfornare idee e proposte per migliorare le cose. Più che parlare quindi, oggi vogliamo poter ascoltare le vostre voci!”.

10 28 AssembleaGeneraleConfartigianato 1Ma quali sono le maggiori problematiche di cui soffre l’artigianato locale? Prima tra tutte, l’aumento dei costi di gestione e di certificazione. Costi che non vengono assolutamente compensati da quelli della manodopera, che risultano purtroppo quasi completamente azzerati. Come ha ricordato l’Assessore Natale Conforti: “Non è cambiato nulla nel modo di svolgere la nostra attività, ma le certificazioni professionali hanno dei costi non indifferenti. In buona sostanza, se un tempo ci si recava dritti in cantiere, oggi occorre prima compilare una valanga di documenti. Il punto è: quanto costano quei documenti?”

Altro “tasto dolente” su cui l’Assessore ha posto l’attenzione, ha riguardato lo scarseggiare della manodopera.
“Se la manodopera scarseggia, è perché il rapporto scuola-lavoro non viene evidentemente  curato come dovrebbe. Tutti vogliono diventare medici, ingegneri, insegnanti, avvocati ecc, tutte professioni prestigiose, questo è certo, ma che il territorio non richiede perché ce n’è già sovrabbondanza! Si può eccellere negli studi ed essere anche plurilaureati, ma senza quel minimo di manualità, oggi non si va da nessuna parte!”- ha affermato Conforti, aggiungendo che: “Un tempo, l’apprendistato “tecnico” avveniva all’interno delle cosiddette “botteghe”, che i genitori facevano frequentare ai figli già prima che ultimassero il loro percorso di studi. E a lavorare si iniziava giovanissimi, mentre oggi l’età lavorativa si è spropositatamente innalzata”.

Per rigor di logica, se la manodopera scarseggia, non resta che puntare sugli extracomunitari che si accontentano di pochi spicci e non pretendono minimamente di essere in regola quanto a contributi. Quella del lavoro nero è una piaga che bisogna necessariamente arginare, e lo stesso vale per le inutili e dannose guerriglie tra gli stessi artigiani in merito ai prezzi. In tanti si sono trovati d’accordo su un punto fondamentale: se è vero che nell’ambito della sua attività, ognuno è libero di fare come meglio crede, sarebbe forse opportuno tornare ad applicare quelle tariffe ormai quasi del tutto scomparse. Tariffe che ovviamente, dovrebbero essere più o meno omogenee, senza divari spropositati. Tra i meccanici e gli artigiani che trattano pezzi di ricambio di vario genere, si è sollevato un altro spinoso problema: quello dei clienti che acquistano altrove i suddetti pezzi (ad esempio su internet, dove i costi sono nettamente inferiori), limitandosi esclusivamente a chiederne il montaggio. Alcuni si sono apertamente dichiarati propensi ad accettare, ogni qual volta il cliente lo richieda, facendosi però pagare un costo di manodopera maggiore. Altri, i più coscienziosi, hanno posto l’accento sul senso di responsabilità. schierandosi a favore di un netto rifiuto. Se infatti un cliente acquistasse  pneumatici altrove, e chiedesse al gommista di montarglieli, di chi sarebbe la responsabilità di un eventuale incidente dovuto magari alla non conformità delle gomme?
Come in ogni assemblea, ciascuno si è avvalso del diritto di dire la sua, e non trovarsi tutti assolutamente d’accordo è un fatto se vogliamo naturale. Altrettanto naturale però, deve essere creare il maggior numero di punti d’incontro possibili.

 

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