Modifiche al Piano Commercio, un settore da 150milioni di euro annui

05-08-commercio-itineranteNOCI (Bari) - Modifiche al piano del commercio su aree pubbliche. Il consiglio comunale del 30 aprile scorso ha deliberato sul piano del commercio che prevede modifiche sostanziali per gli operatori del settore. Queste prevedono adeguamenti così come da deliberazione regionale n. 2251 del 4 luglio 2013 che vertono sostanzialmente su due punti: l'adeguamento alle nuove normative igienico-sanitarie, ed il pagamento dei tributi.

A questi si affiancano situazioni passate rimaste in sospeso e che oggi arrivano a compimento. Ma nel modificato piano del commercio su aree pubbliche, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015, non c'è solo questo.

Capitolo fiere. Nel 2012 la sede locale della CONFCOMMERCIO invia al Comune di Noci istanza per poter ridurre le fiere commerciali da 4 a 2. Nell'idea degli associati dovevano rimanere in piedi solo la fiera di "Sant'Antonio" e quella del "Bambino", mentre dovevano essere soppresse quella di primavera e quella d'autunno. Le motivazioni della CONFCOMMERCIO sono da riscontrarsi nell'attuale situazione di crisi economica di molte attività e per questo molti fieristi nocesi non potevano permettersi di lasciare il proprio posto nei mercati settimanali della zona, ed al contrario si permetteva a molti fieristi forestieri di portare capitale nocese fuori. La nuova commissione sviluppo economico insediatasi a luglio scorso ha preso in seria considerazione la proposta, ma dopo aver vagliato con attenzione i pro e i contro, il 29/11/2013 ha deliberato per la non riduzione del numero delle fiere. Bensì, cosa che è stata ripetuta anche in consiglio comunale, si è intenzionati a spostare tutte le fiere in giornate domenicali in modo tale da salvaguardare fieristi e clienti. Chiude questo capitolo l'annullamento dell'art 41 e quindi la soppressione della Fiera di San Lorenzo prevista in agosto alla via T. Fiore, ma da anni non più svoltasi.

Critiche le opposizioni. Orazio Colonna (M5S) dice che non si è rispettata la volontà dei rappresentanti di categoria e che le decisioni sono state prese senza ascoltare i commercianti ambulanti. Il M5S però converge su altri due temi portati alla luce dalle modifiche al piano.

Il primo riguarda l'individuazione e lo stazionamento del commercio itinerante. Adeguandosi alle nuove normative igienico-sanitarie imposte da Stato e Regione che vorrebbe due impianti pubblici per l'approvvigionamento idrico e servizi igienici nelle immediate vicinanze del luogo della commercializzazione, viene abolito il posto fisso individuato a Largo Padre Pio, nella zona di espansione 167. Rimangono invece in vigore tutte le aree di stazionamento già individuate all'interno del piano commercio. «Verranno aumentati i controlli sui tempi di stazionamento per consentire un regolare svolgimento del lavoro da parte di tutti – dichiara l'assessore al ramo Paolo D'Onghiain più gli organi preposti saranno invitati a sanzionare i trasgressori».

L'ultimo punto riguarda la zona mercatale. Dai banchi dell'opposizione il consigliere Paolo Conforti (NCD) chiedeva a gran voce la tutela degli ambulanti dislocati sulla piazzetta Principe Umberto, un trasloco momentaneo che sembra essere definitivo. Il consigliere chiedeva alla giunta Nisi di riportare i commercianti nel loro posto originario, ovvero largo Calvario interessato allora da lavori di ristrutturazione, e nel caso sollevarli dai tributi maggiori derivanti dalle ex dislocazioni. Il piano prevede invece di mantenere le posizioni attuali per salvaguardare l'interesse monumentale della zona Calvario, mentre per i tributi l'assessore D'Onghia spiega che verranno effettuati opportuni controlli e laddove si ravvede una inequità di portare a scomputo eventuali maggiorazioni. Proprio a tale scopo si è approvata la modifica all'art. 26 dello stesso piano per essere maggiormente chiare le disposizioni in materia di tributi. Rientra nello stesso punto l'accorpamento, sollecitato dallo stesso interessato nel 2010, delle postazioni 79-80 del mercato settimanale ricadenti in via Cavour ai civici 106-108. Questo permetterà inoltre l'accesso agevolato alla farmacia ivi presente.

«È nostra intenzione – chiarisce l'assessore Paolo D'Onghia a Noci24.it – volgere lo sguardo al Piano del Commercio Unico e alla Certificazione Sanitaria Unica. In questo modo riteniamo di agevolare tutti gli operatori del settore che grazie ad uno strumento unico di base sapranno cosa poter fare o non fare ed in quali zone poter svolgere la propria attività senza difficoltà».

Una prospettiva d'impegno molto alta dell'assessore se si considera che nel 2011 (ultimi dati attendibili, fonte Comune di Noci) erano 550 gli operatori del commercio su suolo comunale di cui 190 si occupavano di commercio all'ingrosso (esclusi autoveicoli e motocicli), 300 gli operatori del dettaglio (compresi ambulanti e negozianti con sede legale a Noci) e 60 operatori del settore automobilistico e motociclistico. Operatori che hanno dichiarato un reddito superiore a 7.500 Euro e che hanno realizzato nel complesso un volume d'affari annuo di circa 150milioni di Euro. Dal 2012 in poi le stime devono essere considerate al ribasso, ma l'attenzione sul settore commercio (ambulante, itinerante, stanziale) rimane costante.

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