L'Europa s'è desta?

elezioniNOCI (Bari) - Siamo alla vigilia di un importante appuntamento elettorale per l'Europa. Domani si svolgerà la 9^ elezione del Parlamento Europeo in un clima di forte incertezza per gli scenari possibili. Siamo alle prese con un momento storico delicato per la storia europea, una comunità di popoli che dopo la Seconda Guerra Mondiale scelse la strada della collaborazione prima in campo economico, poi culturale e sociale ed infine politico, fra paesi diversi. Il percorso per la creazione dei tanto attesi Stati Uniti d'Europa rischia di naufragare sotto i colpi della crisi economica, che dal 2008 ha travolto le economie mondiali ed anche quella europea, e sotto la paura dell'elefantiasi burocratica prodotta a Bruxelles e vissuta come punizione dagli Stati membri.

Dopo lo stop al processo di approvazione della Costituzione Europea nel 2007 (per il voto contrario di Francia e Paesi Bassi) e l'avvento della crisi del 2008 la situazione politica europea ha cominciato a virare su posizioni disgregatrici, fino alle posizioni estreme di rottura dell'Unione e ritorno alle sovranità nazionali. I partiti che fino al 2005 avevano spinto la volata riformatrice per far nascere concretamente l'Unità politica fra i paesi europei hanno perso la spinta propulsiva. Sono nati movimenti anti europeisti o con una visione di rottura proprio negli anni di maggiore sostegno al progetto di unificazione europea, sia esso nella variante federale o intergovernativa. Infine il Regno Unito e la sua richiesta di Brexit ha scosso profondamente il percorso europeo, pur partecipando anche in questa nona elezione alla scelta dei parlamentari per Bruxelles.

Lunedì si saprà che direzione prenderà l'Europa e se ci saranno margini per cambiare, perfezionandoli, i progetti di unificazione o se ci si orienterà pian piano verso antistoriche piccole patrie. L'Europa è un grande progetto di pace che ha dato stabilità per tanti anni, agganciando mutualisticamente le sorti di ben 28 paesi. La diversità per l'Europa è un valore, la libertà di scambi, di circolazione di merci e persone è un caposaldo per permettere la crescita ed il benessere per oltre 500 milioni di europei. L'Europa, ricordiamolo, ha anche ricevuto nel 2012 il Premio Nobel per la pace per aver contribuito per oltre 50 anni alla pace, alla riconciliazione, alla democrazia e ai diritti umani in Europa. Ora tocca agli europei, eredi del sogno unitario, destarsi e costruire il seguito. 

 

 

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