Manca il lavoro, parliamone

sede-centro-per-impiego-noci-01NOCI (Bari) - A livello nazionale il governo Monti, sostenuto da ABC, Alfano, Bersani e Casini, ha appena ieri annunciato al G20 che la fase più critica per l'Italia sarebbe terminata e che adesso compito prioritario dell'Italia e dell'Europa è puntare a politiche per la crescita, altrimenti l'economia si avviterebbe in un baratro senza scampo.

Dico subito che questa fase della politica italiana può rappresentare una buona occasione per l'Italia intera per riscoprire, ora che al di là e al di qua del Po si ritrovano gli stessi usi e consumi di denaro pubblico, le ragioni di una cooperazione politica per scongiurare scenari ben più miserevoli ed irreparabili di una sconfitta elettorale. PD, PDL e UDC sostengono lo stesso Governo e stanno dimostrando, pur con tutti i distinguo, una propensione alla risoluzione del più grande fra i problemi nazionali: la credibilità. Se sul versante credibilità si è finora ben lavorato, non altrettanto si è fatto per misure a favore dello sviluppo economico del paese. Nessun segnale sul versante crescita, solo contenimento delle spese, ristrutturazioni, tagli e nuove aliquote fiscali o nuove e vecchie tasse riesumate. 

La crisi, però, morde ed il sud rischia di essere colpito con maggiore durezza dai colpi di questa ondata di chiusure aziendali, perdita di posti di lavoro, aumento della disoccupazione. E Noci, come cittadina del sud con pochi gruppi imprenditoriali e tante piccolissime PMI rischia di essere inserita nel tritacarne della stretta creditizia delle banche e di uscirne in modo malconcio. Banche che, pur avendo avuto la possibilità di rifinanziarsi grazie a prestiti a tassi bassissimi da parte della BCE, puntano maggiormente a rafforzare se stesse investendo in attività più redditizie e considerando molto rischioso/poco remunerativo il credito alle imprese. Banche che, non essendo attività filantropiche e rischiando il tracollo, pensano ad investimenti più sicuri ed oggi tali investimenti sono molto lontani dal sistema delle imprese, anche e soprattutto se si tratta di imprese che lavorano con o per lo Stato. 

Ma il problema del credito alle imprese non è isolato. Ben vengano gli appelli del sindaco Liuzzi alle banche locali per non far mancare il sostegno necessario alla imprese e alle famiglie, ben venga anche il tavolo di ascolto voluto dall'amministrazione finalizzato a monitorare la qualità del rapporto fra istituti di credito operanti a Noci e negozianti, pubblici esercenti, operatori della ristorazione e del food & beverage, artigiani. Ben venga la discussione dei problemi concreti della città senza retorica perchè quello che manca, oggi a Noci, è un tavolo di confronto limpido e bipartisan sul grande tema del lavoro e sulle strategie per difenderlo. 

A Noci c'è anche una difficoltà a decifrare gli scenari futuri del mercato del lavoro. Dove investire nei prossimi anni? Con quali competenze? In quali settori? Possono essere solo le opere pubbliche e l'edilizia il motore di una modesta ripresa? Interrogativi a cui la politica e i cittadini, insieme, devono saper dare risposte. 

Nessuno ha la ricetta perfetta per la risoluzione della crisi, ma ognuno, compreso la politica, ha il compito di cercare le soluzioni alla crisi. Ecco perchè vi chiediamo di dare qui il vostro contributo di idee: secondo voi come può superare la crisi l'imprenditoria nocese? Come vedete il futuro delle imprese nocesi? C'è qualcuno che vede la crisi come una opportunità per cambiare, innovare, migliorare il lavoro? C'è qualche impresa che può non lamentarsi in questo periodo di crisi? La crisi, da 0 a 10, secondo voi a che livello è ora a Noci? Che tipo di lavoro si trova oggi a Noci? Ci sono lavori che nessuno fa? Perchè si perde il lavoro oggi a Noci?

Commentate qui di seguito e grazie per la vostra collaborazione.

 

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