Vito Loperfido 'sereno e deciso a stare fuori dalla maggioranza'

loperfido-vito-02NOCI (Bari) - "Siamo stati critici nel PDL ed in maggioranza, e la nostra criticità è stata calpestata. Le defenestrazioni di Putignano e D'aprile sono pesanti. Così è stato smontato un progetto politico a cui avevo lavorato, ora è venuta meno la fiducia. Sono sereno e deciso a stare fuori dalla maggioranza".  Con queste parole il consigliere comunale Vito Loperfido ci comunica di lasciare la maggioranza che sostiene Liuzzi e di assumere con Mezzapesa un ruolo indipendente all'interno del consiglio comunale.

Il consigliere Vito Loperfido, che è stato assessore ai Lavori Pubblici tra il 2003 e il 2008, nonchè candidato sindaco nel 1999 perdendo per un pugno di voti al ballottaggio contro Giulia Basile (5475 a 5846), è uno degli esponenti della prima ora di Forza Italia prima e del PDL poi. Una personalità politica di rilievo nel centro destra nocese, ma che ha sempre interpretato il suo ruolo senza protagonismi e senza venire frequentemente alla ribalta giornalistica locale. E' membro del coordinamento provinciale del PDL, ma visto quanto è accaduto a livello locale intende ormai dimettersi.

Loperfido è uscito allo scoperto presentandosi con Mezzapesa alla convocazione del consiglio comunale del 6 agosto manifestando, quindi, la decisione di voler lasciare la maggioranza con cui da tempo non correva buon sangue.

Cosa è accaduto per giungere alla decisione di lasciare la maggioranza? "In realtà è stata la maggioranza a decidere per la mia uscita, per la nostra uscita. Già da tempo abbiamo avuto una posizione critica sull'operato dell'esecutivo e sul merito di alcune delibere che abbiamo comunque approvato per spirito di coalizione pur rappresentando le nostre perplessità sia in sede di consiglio sia in sede di maggioranza. Abbiamo sempre votato in linea alla maggioranza, ma abbiamo anche chiesto dopo il consiglio di aprile di approfondire meglio l'istruttoria delle delibere, a nostro parere deficitaria. Abbiamo richiesto un incontro con l'esecutivo per discutere le nostre perplessità, ma questo incontro non si è mai tenuto. Poi siamo giunti al 9 luglio e alla riunione di maggioranza convocata dal sindaco in cui è stata decisa la nostra uscita. Io ero impegnato per lavoro ed avevo inviato un sms al sindaco. Ma non è stato preso in considerazione e le altre forze hanno spinto per approvare in quella sede un documento tra i presenti a sostegno di Liuzzi".

E cosa è successo dopo il 9 luglio? "Dopo il 9 luglio non c'è stato più nessun contatto. Un breve chiarimento con il sindaco ed un tentativo da parte del capogruppo PDL di convocarmi per una riunione organizzativa dei consiglio".

Come valuta questi comportamenti? "A me non piace valutare una compagine politica in cui ho vissuto per tanto tempo e che rispetto così come rispetto sempre e comunque anche tutti gli avversari politici. Dico solo che con questo comportamento è stata smentita una linea politica avviata sin da maggio dello scorso anno".

E quale era questa linea politica? "Quella di rafforzare il PDL e di non farlo essere subalterno alle forze minoritarie della maggioranza. Il PDL, invece, si è fatto dettare i tempi dalla altre forze politiche e si è sempre più appiattito sulle posizioni del sindaco. Noi avevamo fin da due anni fa, come PDL, sottoscritto un documento con impegni precisi per l'esecutivo: Edilizia residenziale pubblica, centro storico, raccolta differenziata, ampliamento aree produttive... ecc. Ad oggi non si è fatto nulla di quanto il PDL aveva chiesto. Noi volevamo un PDL propulsore di iniziative capaci di incidere sulla città, ma così non è stato e forse, devo ammetterlo, anche per colpa nostra, perchè non siamo forse stati bravi a rappresentare questa esigenza a tutto il partito. E così le nostre criticità sono state scambiate per remate contro. Ma non è così. Ciononostante le nostre criticità sono state calpestate ed alla prima occasione siamo stati sbattuti fuori. Nonostante noi avessimo sempre votato per spirito di coalizione in linea con la maggioranza".

Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? "Più di tutto sono state le 'defenestrazioni' degli assessori Putignano e D'Aprile. Due gesti davvero pesanti fatti per isolarci. E così è stato smontato un progetto politico a cui avevo lavorato. E' naturale che ora sia venuta meno la fiducia. E quando viene meno la fiducia in politica viene meno tutto. Oggi la distanza è chiara e difficilmente colmabile perchè certe situazioni non si dimenticano facilmente".

Pensa fosse una strategia per escludervi? Del resto con il passaggio dei consiglieri Putignano e D'Aprile al ruolo di assessori sono entrati in consiglio Notarnicola Nicola e Laera Antonio... "Non lo so, ma difatto questa è stata la conseguenza: un PDL tutto appiattito sulle posizioni del sindaco e delle liste minori. Ripeto, forse è stata anche nostra responsabilità aver votato per spirito di coalizione senza far esplodere i contrasti in maniera evidente. Forse lo strappo l'avremmo dovuto fare prima, perchè il fatto di essere stati sempre organici ha rafforzato le convinzioni di alcuni, compresi i nuovi entrati".

Qualcuno dice che nel PDL sia lei che Morea avreste in animo una candidatura a sindaco? "Per la verità qualcuno me la ha anche proposta, ma io ho sempre detto di no. Preferisco ormai una posizione più defilata. Ho fatto la mia vita politica attiva da circa 15 anni, penso sia abbastanza. Però è vero che immaginavo un PDL forte, coeso, e capace di aprirsi a liste civiche del territorio con idee chiare sul cosa fare per Noci. Oggi cosa vedo? Vedo solo disordine con alcune liste già partite e con una candidatura, quella di Morea, che poteva essere anche quella del centro destra. Senza fughe in avanti che fanno solo male alla coalizione". 

In questi mesi la minoranza ha scritto più volte al Prefetto per denunciare anomalie nella conduuzione dei consigli comunali da parte del presidente Notarnicola? Che ne pensa? "Penso che se il presidente Notarnicola in questi ultimi mesi avesse rivestito al meglio il ruolo di presidente e non quelle di politico di sicuro l'intero consiglio ed anche la maggioranza se ne sarebbe avvantaggiata. A Notarnicola, in politica da 50 anni, sembra invece interessare tanto il ruolo politico fino ad annunciare alla stampa una sua possibile candidatura per il 2013. Ecco questo, ed è il pensiero, un presidente del consiglio non dovrebbe farlo".

Lei sembra così sereno eppure è stato messo alla porta dalla sua maggioranza, come mai? "Io sono un rappresentante del centro destra nocese che non si riconosce nel centro destra attuale. Sono sereno perchè potrò votare in maniera indipendente e libera, potrò esprimermi sui provvedimenti e dare il mio contributo in consiglio. Naturalmente, per coerenza, mi dimetterò dall'incarico provinciale. Quando mi è stato chiesto, pochissime volte, ho dato il mio contributo in maggioranza, ma nessuno mi ascoltava. Ora sono tranquillo innanzitutto con la mia coscienza di politico e di cittadino. Se la scelta è quella giusta lo dirà il corpo elettorale".

 

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