D’Onghia: “Dobbiamo migliorare le esigenze della formazione artistica con quelle della formazione superiore”

d'onghiaROMA - “L’educazione musicale è un elemento fondamentale da promuovere e sostenere con tutti gli strumenti di cui la scuola dispone, proprio per continuare a realizzare eccellenze musicali di cui l’Italia vanta numerosi esempi sparsi in tutto il mondo”. Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, che ha partecipato ieri al seminario “La valutazione delle competenze nei Conservatori” nella Sala Puccini del Conservatorio ‘G.Verdi’ di Milano.

“Il sistema educativo”, continua la sottosegretaria D’Onghia, “deve comprendere una vasta diffusione della cultura musicale. E’ vero, il settore dell’AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) che comprende anche i Conservatori, negli ultimi anni è stato trascurato dalla politica pur ribadendo la volontà di definire il processo di riforma. Molti decreti attuativi della legge 508 infatti non sono stati emanati tra cui proprio quello per un nuovo sistema di reclutamento della docenza. L’impegno delle istituzioni allora deve essere rivolto al giusto riconoscimento del valore sociale e culturale di questo prezioso insegnamento. Studiare musica vuol dire impegno e fatica. In tutto il mondo ci invidiano la nostra tradizione musicale e dunque a maggior ragione dovremmo investire in maniera adeguata sul settore. Il decreto legislativo del 2015 stabilisce che tutti gli studenti devono studiare musica, ma essa deve diventare materia curriculare e non facoltativa. E’ importante quindi potenziare e regolamentare il meccanismo delle convenzioni tra Conservatori e Licei musicali, anzi è giusto che la musica entri in tutte le scuole migliorando così le esigenze della formazione artistica con quelle della formazione superiore”.

“La musica è un’opportunità in più per accompagnare il processo di crescita degli studenti. Di qui il mio impegno per rilanciare i Conservatori Musicali Italiani che negli ultimi anni hanno fatto registrare incrementi costanti di iscritti al settore”, conclude la senatrice D’Onghia.  

 

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