Covid19, Dpcm 22 marzo 2020: varate misure più restrittive

conte giuseppe 03NOCI (Bari) - Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il dpcm che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale fino al 3 aprile 2020. Tra queste la sospensione di numerose attività produttive industriali e commerciali (ad eccezione di quelle indicate nell’allegato 1) ed una stretta sulla circolazione dell'intero territorio nazionale, con il divieto di abbandonare il Comune di residenza, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

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IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA MICHELE EMILIANO

Da questo momento è vietato ogni spostamento dei cittadini dal Comune ove attualmente si trovano. Lo ha deciso il Governo e condivido questa scelta. Nessun Presidente di Regione può bloccare i confini della propria regione alla libera circolazione dei cittadini e nessun Presidente può disporre lo schieramento dell’Esercito all’entrata del proprio territorio, perché quella è una competenza esclusiva dello Stato. Da Presidente della Regione Puglia attraverso il ministro degli Affari regionali Boccia, avevo richiesto al Governo di intervenire e siamo stati ascoltati. Per evitare l'esodo verso le Regioni del Mezzogiorno dei lavoratori delle aziende che chiuderanno in virtù del nuovo decreto firmato dal Presidente Conte, in vigore da domani, i ministri della Salute e dell'Interno hanno già adottato congiuntamente un'ordinanza che vieta di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano attualmente, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta necessità, per motivi di salute. Tutti restano dove sono e non si possono più muovere. La Puglia è stata la prima Regione alle 2.31 del mattino dell’8 marzo ad emanare l’ordinanza che ha fatto scuola che prevedeva l’obbligo di auto segnalazione e di porsi in quarantena in isolamento presso il proprio domicilio. Ora dobbiamo tutti impegnarci a restare a casa, perché le nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus comporteranno sacrifici enormi per l'economia del nostro Paese e non dobbiamo vanificarle con condotte irresponsabili che costituiscono reato.

 

dal Parlamento

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