Italia delle slot, sui dati in Puglia si faccia chiarezza

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La posizione del Sapar Puglia 

FRANCAVILLA FONTANA (Brindisi) - A seguito della diffusione dei dati su videolottery e awp nel nostro comune (leggi qui) ospitiamo un comunicato del presidente, Domenico Distante, della delegazione Puglia e vice presidente vicario nazionale dell'Associazione Nazionale  SAPAR (Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative). Nella nota Distante ricorda che: "Per legge, ricorda Sapar, le vincite sono per le Videolottery intorno all’88% e per le Awp garantite almeno al 70% rispetto alle giocate. Non è difficile dunque desumere che la somma pro-capite realmente spesa dal singolo utente è la differenza tra il giocato e le vincite mentre i dati pubblicati in questi giorni tengono conto solo delle somme spese e quindi frutto di una manipolazione mirata. "


COMUNICATO STAMPA SAPAR PUGLIA

Secondo i dati ufficiali forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la reale spesa in Puglia nell’anno 2016 per tutti i giochi terrestri, e quindi non solo Videolottery ed Awp, ma anche Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci e Scommesse, è pari ad € 1.089.000.000 (valore dato dalla differenza tra il totale giocato di € 4.398.000.000 ed il totale vinto di € 3.309.000.000). Dividendo tale importo per la popolazione pugliese e per i giorni dell’anno, si ottiene una spesa pro-capite giornaliera di 73 centesimi di euro. A fare maggiore chiarezza sul gioco nei Comuni pugliesi è il presidente della delegazione regionale SAPAR, l’associazione nazionale che raccoglie gli operatori del settore, Domenico Distante. I dati pubblicati sul portale “L’Italia delle slot” del Gruppo GEDI sono errati e si basano su un fondamentale equivoco. Fornire agli utenti il dato delle giocate senza considerare il rapporto con le vincite porta a conclusioni erronee col semplice scopo di demonizzare un settore che annovera migliaia di lavoratori onesti. Per legge, ricorda Sapar, le vincite sono per le Videolottery intorno all’88% e per le Awp garantite almeno al 70% rispetto alle giocate. Non è difficile dunque desumere che la somma pro-capite realmente spesa dal singolo utente è la differenza tra il giocato e le vincite mentre i dati pubblicati in questi giorni tengono conto solo delle somme spese e quindi frutto di una manipolazione mirata.  Quali possono essere le ragioni che inducono a una scorretta informazione? A chi serve identificare il gioco legale come ludopatia? Perché snocciolare statistiche su utenti di Videolottery e Awp in cura ai SERT? Utenti che rappresentano una percentuale ridotta rispetto ad altre patologie da dipendenza come tabagismo e alcolismo. Cresce il sospetto che qualcuno voglia accaparrarsi i fondi destinati dal Ministero della Salute per il contrasto al gioco patologico. Al contempo limitare l'offerta di gioco legale si traduce inevitabilmente nel proliferare di apparecchi illegali! Temiamo purtroppo che l'ombra delle mafie voglia allungarsi sul gioco legale.

Il vice presidente vicario nazionale e presidente delegazione Puglia

Domenico Distante

dalla Regione Puglia

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