Giudici di Pace in astensione, chiuso l’ufficio di Noci

giudice-di-pace-tiziana-gigantescoNOCI (Bari) - Astensione dalle udienze e dall'attività lavorativa dal 25 gennaio al 5 febbraio. È stata una forma di protesta attuata dalla categoria dei Giudici di Pace che rivendicano una previdenza e un'assistenza obbligatoria come per tutti i lavoratori, ed una continuità di servizio. Ad incrociare le braccia tutti i giudici onorari che fanno parte delle diverse categorie GOT, GdP, VPO, e che fanno capo a MOU (Magistrati Onorai Uniti), Federazione Magistrati Onorari di Tribunale (Federmot) e all'Associazione Nazionale Giudici di Pace.

L'astensione muove i suoi passi da una proposta di legge formulata ad inizio legislatura dal Ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano insieme al On. Giuseppe Marinello (Pdl), che avrebbe dovuto riformare il sistema della configurazione dei Giudici di Pace riducendo l'età pensionabile a 60 anni, ma che ancora non è stata attuata. L'astensione ha coinvolto anche gli uffici giudiziari di Noci, allorquando anche il giudice di pace avv. Tiziana Gigantesco, di stanza in via Sansosnetti, ha deciso di incrociare le braccia bloccando di fatto l'attività per circa 15 giorni. È un sistema ingarbugliato quello che riguarda questa categoria. Un'età pensionabile che arriva a 75 anni cosi com'è per i Magistrati Tributari, ma un rinnovo dell'incarico complessivo di soli 12 anni.

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Che cosa succede? Succede che l'incarico di Giudice di Pace dura per 4 anni, e può essere riconfermato allo stesso giudice per un massimo di 3 volte. Quindi un totale di 12 anni. Il rinnovo avviene attraverso una procedura interna avviata 6mesi prima della naturale scadenza per non lasciare un periodo di "vuoto" (o interregno) tra la scadenza ed il rinnovo. Questo avviene attraverso un giudizio di valutazione che si articola sommando depositi statistici di produzione sia di ambito civile che di ambito penale che dovrebbero garantire uno standard piuttosto elevato di qualità, alla frequenza di corsi di aggiornamento obbligatori. Il materiale viene così sottoposto al vaglio del Presidente del Tribunale di Bari, attualmente il dott. Vito Savino, e dall'organo di controllo del Consiglio Giudiziario Integrato della Corte d'Appello di Bari, che inviano il tutto al CSM (Consiglio Superiore della Magistratura). Questi si esprime con un parere che viene valutato direttamente dal Guardasigilli in persona che decide o meno di rinnovare l'incarico al giudice di pace tramite un decreto.

Cosa che sta avvenendo in questi giorni all'avv. Gigantesco in quanto il suo secondo esercizio termina il 4 luglio prossimo, e quindi sta vivendo in prima persona questa situazione. "Sono tranquilla -dichiara la Gigantesco-continuamo a lavorare per offrire un servizio al cittadino quanto più rispondente alle esigenze che il cittadino stesso rappresenta". Il farraginoso meccanismo burocratico interno potrebbe andare bene per quei giudici un po' più avanti con l'età, ma nel caso del nostro, l'avv. Gigantesco è molto giovane per andare in pensione. Perché quindi non vi è una continuità di servizio? Inoltre la previdenza e l'assistenza del lavoratore in genere sono garantite in qualsiasi categoria tranne che per i giudici di pace. Si susseguono quindi gli incontri tra i delegati -giudici e il Guardasigilli per una riformulazione del settore che garantisca la continuità lavorativa ed una età pensionabile equa, ma "Se la situazione non dovesse sbloccarsi - fanno sapere dall'Associazione Nazionale Giudici di Pace- abbiamo intenzione di rinnovare l'astensione dal 22 al 27 febbraio prossimi".

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