Censimento Istat: è polemica sui compensi ai rilevatori di censimento. Lettera "anonima" in redazione

02-02-lettera-istatNOCI (Bari) - Una lettera giunta in redazione mediante posta tradizionale, senza mittente, ha attirato la nostra attenzione sul problema dei compensi per i rilevatori di censimento Istat nel nostro comune. Alla fine della lettera ci sono 6 firme rispetto alle otto annunciate nella missiva. La data del protocollo comunale è del 19 ottobre, ma a noi è giunta il 26 gennaio con affrancatura postale del 20 gennaio 2012.

Risalendo dalle firme in calce al documento ai nomi dei dipendenti comunali siamo riusciti a rintracciarne solo alcuni (per questo abbiam deciso di oscurarne le firme), ma ci hanno garantito di non esser loro 8/6 gli artefici di questo invio. Abbiamo anche notato, carte alla mano, la differenza della posizione del timbro del protocollo tra la lettera in loro possesso e quella a noi pervenuta. Chi era in possesso della lettera gemella protocollata in pari data? Mistero fitto sull'anonimo mittente che ha voluto scoperchiare il problema. 

E di problema pare che si tratti dal momento che alcuni dei 6 ci hanno assicurato che quanto denunciato per lettera a Sindaco e Direttore Generale è reale e non inventato e, per di più, c'è una seconda lettera inviata ai medesimi destinatari a fine dicembre. La questione sollevata attiene a diversi ordini di problemi: dalle procedure di reclutamento da parte dei dipendenti comunali per il ruolo di rilevatore di censimento giudicate inadeguate, alla inadeguata distribuzione delle risorse pervenute all'Ente dall'Istat per questo lavoro, fino a gettare ombre sulle procedure utilizzate. 

Appurata la veridicità della lettera contattando alcuni dei dipendenti comunali firmatari, pur non conoscendo il mittente materiale della missiva, abbiamo voluto rivolgere qualche domanda ai destinatari ed in particolare al sindaco Liuzzi, il quale ci ha invitato a rivolgerci agli uffici competenti per i chiarimenti del caso. Rintracciate le responsabili del settore Affari Generali, dott.ssa Concetta Intini, e del servizio Gestione risorse umane, dott.ssa Margherita Liuzzi, (nella veste anche di responsabile dell'Ufficio di Censimento Comunale) abbiamo chiesto loro spiegazioni su questa situazione venutasi a creare: "Noi abbiamo intenzione di quantificare il lavoro, - dice la dott.ssa M. Liuzzi - vedere qual è la difficoltà, che cosa comporta questa cosa e siamo disponibili a rivedere eventualmente i compensi che sono stati stabiliti ab-origine con una determina. Noi abbiamo dato rassicurazioni in varie riunioni pubbliche che si sono tenute, anche in presenza del Segretario comunale e del rappresentante sindacale territoriale. E ci siamo rese disponibili a riconsiderare il lavoro, vedere il lavoro svolto sul campo e andare a ridefinire il tutto....Avevamo anche chiesto agli interessati di ritirare quella parte della lettera che riguardava dei giudizi sulle persone (le due responsabili ndr) poiche riteniamo di aver lavorato sempre bene". Interviene la dott.ssa C. Intini "Chiedevamo loro di insistere sulle richieste oggettive perchè era giusto. Se ritengono che il compenso non sia congruo devono rivendicare un loro diritto. Avevo detto loro "chiedetelo espressamente" e noi siamo d'accordo a rivederlo il compenso, ...però dovete ritirare quella parte della lettera che è offensiva perchè riguarda un giudizio sulla persona, qualcosa che ci offendeva personalmente e che non ha a nulla a che vedere con il lavoro. Ma non c'è stato. Abbiamo fatto una prima riunione, una seconda, ci siamo sentiti con il segretario, con il sindaco ... e niente, non hanno inteso ritirarla". Chiediamo: potrà rientrare questa diatriba sui compensi di censimento o no? "Per noi potrà rientrare  - risponde la dott.ssa Intini - perchè abbiamo visto che praticamente il lavoro si sta protraendo più del previsto". E sulla questione dei 6 € a rilevatore, da cui, secondo la lettera, mancherebbero all'appello circa 1,5 €? Secca la replica della dott.ssa Liuzzi "No, no, no, il Piano Generale del 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell'Istat dice che i 6€ a cui si fa riferimento sono attribuiti all'UCC (all'ufficio di censimento) e non ai rilevatori per ogni questionario di famiglia restituito al Centro di Raccolta Comunale o recuperato tramite rilevatore comunale". In sostanza per la Liuzzi sarebbero somme che l'Ufficio di censimento riceverebbe in base alla modalità di recupero dei questionari e che il Piano Generale non attribuisce direttamente al rilevatore. 

 


 La lettera "anonima" giunta in redazione


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