Resa dei conti nel M5S: Bartalotta lascia in nome della libertà di espressione

08-07-m5s-assembleaNOCI (Bari) - Lunedì sera, 5 agosto 2013, il Movimento Cinque Stelle Noci si è riunito nella solita assemblea settimanale per discutere un ordine del giorno proposto dall'attivista Enzo Bartalotta riguardante quattro punti su cui a suo parere si sarebbe dovuto ulteriormente riflettere e impostare un confronto legittimo aprendo anche la sala della riunione alla stampa locale.

Alle 21:15 circa un folto numero di attivisti e i referenti della stampa locale si sono incontrati nella sede del Movimento Cinque Stelle Noci per assistere a quella che era una vera e propria resa dei conti interna sullo stile di essere movimento e sulla modalità di prendere le decisioni importanti per il movimento stesso. Tutta la serata si è arenata sul primo punto all'ordine del giorno ossia la libertà di espressione del dissenso da parte degli attivisti.

Da una parte Enzo Bartalotta e alcuni altri sostenitori proponevano all'assemblea di ravvedersi e riconsiderare la posizione già votata per ben due volte e inerente ad un presunto “bavaglio”, a suo dire, della libertà di espressione del singolo attivista. In parole povere secondo Bartalotta le decisioni prese a maggioranza sarebbero legittime, ma la minoranza che non dovesse ritrovarsi nelle decisioni prese avrebbe tutto il diritto di esprimere in piazza, pubblicamente o sui social network il proprio dissenso alle decisioni.

L'altra posizione, sostenuta dalla gran parte degli attivisti, prevedeva un allineamento alle posizioni della maggioranza anche da parte degli attivisti di minoranza. In sostanza il dissenso sarebbe garantito all’interno del movimento, ma all’esterno sarebbe opportuno manifestare unità attorno alle linee politiche scelte dalla maggioranza degli attivisti.

Inizialmente l'assemblea ha chiesto addirittura agli ospiti della stampa o ai cittadini presenti per l'occasione di moderare la riunione. Sintomo, quest’ultimo, di un clima di sfiducia reciproca, dimostrando una vivacità di opinione interna e un dissenso rispetto alle regole stesse di lavoro e di decisione che fin qui il movimento aveva cercato di portare avanti. Antonio Tinelli, Leo De Marinis, Gianfranco Delfine, solo per citarne alcuni e infine lo stesso consigliere comunale Orazio Colonna, uno alla volta, durante la serata moderata da un ospite esterno, il signor Francesco Fusillo, hanno esposto il proprio punto di vista ed i pro o contro sul tema della libertà di espressione del dissenso

In realtà alla fine non c'è stata l'ennesima votazione intorno a questo punto, già precedentemente trattato e votato per ben due volte (dicono gli attivisti ndr), come conseguenza di ciò c'è stata una presa di distanza dal movimento da parte dell'ex candidato consigliere comunale, Enzo Bartalotta, che si era reso promotore di tale iniziativa.

A margine dell'incontro Bartalotta ha dichiarato a NOCI24.it che si sarebbe auspicato un ravvedimento perché a parer suo la libertà di espressione è sacrosanta e anche di critica: «Siamo il Movimento Cinque Stelle. Possiamo criticare tutti. Possiamo criticare anche i nostri consiglieri comunali, i nostri deputati perché i nostri consiglieri comunali e i nostri deputati sono i nostri dipendenti. Lo abbiamo detto sui palchi e  continuo a dirlo oggi. La critica è legittima, naturalmente s'è fatta nei luoghi, nei modi e con le sensibilità opportune». A quanto si è appreso Bartolatta dopo la serata ha deciso di allontanarsi dal Movimento Cinque Stelle, da questa linea maggioritaria di portare avanti le decisioni all'interno del movimento.

Ciò che emerge è una vivacità e anche un contrasto dialettico molto forte sulle posizioni da assumere e sulle regole con cui raggiungere le decisioni all'interno di un movimento che fa della democrazia diretta il proprio cardine. Il M5S fatica anche a trovare la modalità di fare opposizione: da una parte c'è chi in assemblea ha sostenuto che l'attuale opposizione al governo cittadino è troppo morbida o addirittura compiacente, visto la scelta di assumere la vicepresidenza. Dall'altra c'è chi sostiene che la vicepresidenza sostanzialmente sia una carica formale e non sostanziale e che si è pronti a fare militanza attiva, a scartabellare tutta la vita amministrativa degli ultimi 10 anni così come ripetuto in campagna elettorale.

Il clima evidentemente non è dei migliori: la riunione si è conclusa con il rafforzamento di una posizione di maggioranza e con la fuoriuscita di Bartalotta (salvo poi monitorare effettivamente se ci saranno in seguito altre defezioni ndr). 

 

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