FdI-An: ''Quote latte frutto di un errore''

04-29-relatori-tavolo-alemannoNOCI (Bari) - Ridare fiducia ad un settore in crisi, strangolato dalle tasse ed impoverito da un'applicazione sbagliata di recepimento della normativa europea, meglio definita un errore. Così Fratelli d'Italia-AN ha descritto l'annosa vicenda delle quote latte che vede coinvolta migliaia di allevatori italiani. All'incontro-dibattito svoltosi domenica sera dal titolo "Diamo voce agli allevatori locali", hanno partecipato anche l'on. Gianni Alemanno e Giuseppe Gallo (in foto il tavolo dei relatori).

Nella terra di sud, al sud dell'Europa, le aziende zootecniche chiudono ad un ritmo impressionante, quasi 50 al giorno. In Puglia negli ultimi 6 anni, a partire dalla crisi del 2008, la contrazione è stata di quasi il 30%. Una mattanza «dovuta anche ai numerosi giudizi pendenti dinanzi alle autorità giudiziarie per l'errata attuazione del regime delle quote latte, per l'illegittima applicazione del prelievo supplementare».

La denuncia lanciata dalla sezione locale del partito di Giorgia Meloni vorrebbe che il prelievo supplementare non sia più addebitato al singolo allevatore per il superamento del proprio quantitativo di riferimento individuale, ma addebitato a livello nazionale nei limiti del superamento del quantitativo globale garantito attraverso la compensazione tra le minori e maggiori produzioni. «Per come invece è stata applicata per anni la legge in Italia - secondo quanto relazionato dal coordinatore cittadino di FdI-AN Michele Rapanà - la questione "quote latte" ha avuto come soli responsabili gli allevatori a cui si attribuiva la relativa responsabilità di eccesso di prodotto commercializzato». La questione si trascina da anni ed è molto lacunosa. Ad oggi gli allevatori sono allo stremo.

alemanno-gianni-parlamentare«La questione "quote latte" è stato un errore dello stato italiano che ha sbagliato il calcolo delle quote - tuona l'on. Gianni Alemanno, già ministro delle Politiche Agricole e Forestali - ripartendo in maniera sbagliata il carico di produzione ha fatto si che gli allevatori italiani producessero di più di quanto richiesto. Un errore dello Stato che stanno pagando i cittadini». Le accuse sono pesanti. Il pubblico corso al chiostro di San Domenico applaude. A sostegno della tesi c'è anche un rapporto dell'Arma dei Carabinieri sezione Antifrode del Ministero delle Politiche agricole datato 2010, sviscerato dalla relazione del coordinatore cittadino Michele Rapanà, in cui dal 1995 al 2009 i militari hanno riscontrato una «incoerenza tra le banche dati ufficiali sulla presenza dei bovini alla stalla ed il loro rapporto con il latte prodotto». Insomma per FdI-AN i conti non tornano, bisogna correre ai ripari e al più presto. Pena lo sgretolamento di un intero settore a favore di multinazionali e prodotti ogm (organismi geneticamente modificati).

04-29-alemanno-allevatoriTema su cui più volte torna l'on Gianni Alemanno che concorre per il partito alle elezioni europee del 25 maggio prossimo. Nato a Bari ma con il comitato elettorale a Napoli, l'ex ministro dei governi II e III di Berlusconi, risponde che «c'è bisogno di più controllo, maggiore sicurezza alimentare ed una giusta distribuzione dei finanziamenti regolati dalla PAC». «Rimango qui – dice ancora Alemanno – perché voglio conoscere a fondo le problematiche degli allevatori di Puglia». Ed infatti a fine serata il deputato di centrodestra si è fermato per circa mezz'ora a parlare con gli allevatori nocesi. Gli stessi che hanno colto la palla al balzo per denunciare apertamente le proprie paure e che sono pronti a sottoporsi a qualsiasi tipo di controllo pur di veder rispettato il proprio lavoro. Per loro sembra ingiusto pagare l'eccedenza produttiva di una quota minima che dovrebbe garantire almeno la sopravvivenza. Il lgt Lorenzo Zaccaria è in sala ed ascolta in silenzio. Chiude il ciclo degli interventi l'on. Giuseppe Gallo con un discorso dedicato alle future generazioni di lavoratori del settore primario.

L'attuale condizione del mercato dei prodotti agricoli con una concorrenza che puzza sempre più di sleale e contraffatto sta portando gli allevatori che tengono e producono prodotti di qualità locali ad alzare la testa e protestare al grido di equità e giustizia.

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