M5S: “Matrix ci propina il pensiero fossile, noi proponiamo Territorio Zero”

10-21-relatori-territorio-zNOCI (Bari) - No ai combustibili fossili, si alle energie rinnovabili e alle leggi della termodinamica. Sono i presupposti della terza rivoluzione industriale proposta da Jeremy Riftijnk e che il Movimento 5 Stelle ha fatto suoi per lanciare una nuova sfida contro i poteri forti. L'assunto di partenza si basa sulla costante diminuzione dei combustibili fossili su cui l'economia moderna mondiale si regge, mentre l'energia solare è inesauribile (se non tra milioni di anni) (in foto i relatori Vianello, Colonna, Consoli).

10-21-consoli-matrix«Viviamo in una sorta di Matrix, una sorta di realtà virtuale legata al fossile – dichiara Angelo Consoli coautore insieme a Livio De Santoli del libro "Territorio Zero" edito da Minimum Fax. Più che il testo, nell'incontro organizzato dalla sede locale dei penta stellati all'interno del chiostro San Domenico domenica sera, si è discusso delle ragioni che hanno portato gli autori alla stesura del libro e le loro proposte per sovvertire l'ordine costituito. Inutile dire che Matrix è il paradigma per definire il sistema, costituito dalle multinazionali del fossile che detengono la ricchezza del mondo, rei, secondo gli autori, anche delle disuguaglianze presenti nei due emisferi. «Dobbiamo riqualificarci il cervello – seguita a dire Consoli – e liberarci dalle logiche consumistiche».

Le proposte sono quindi racchiuse in tre "pilloline": energia, rifiuti, agricoltura. Per quanto concerne la prima pillola si propone di smettere di estrarre combustibili fossili, ormai in esaurimento irreversibile, e sfruttare l'energia solare attraverso le leggi della termodinamica. Così per la distribuzione dell'energia bisognerebbe passare da un sistema centralizzato ad un modello distribuito dove chiunque sarebbe in grado di produrre energia autonomamente e solo nella quantità di cui ha realmente bisogno. «In Italia – dice Consoli – questo sistema è illegale e dobbiamo fermarci alle centrali fotovoltaiche che rappresentano di per sé una contraddizione di termini». Sui rifiuti invece, basta incenerire. Si deve invece passare al modello delle tre R: riduzione, riuso, riciclo. Iniziare quindi dagli imballaggi con una riduzione progressiva in cui il compostaggio è di tipo territoriale. In ultimo invece il riuso potrebbe essere incentivato tramite le "banche del riuso": luoghi in cui è possibile portare oggetti di qualsiasi tipo, anche rotti, per essere riprodotti secondo la legge sulla materia in cui «nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma». I nuovi prodotti ritornerebbero a nuova vita con il marchio open source "Second Life". Per quanto riguarda la terza pillola, l'agricoltura, l'obiettivo è quello di produrre tutto a km0. L'attacco è diretto alle multinazionali dei prodotti ogm che mascherano la sovraproduzione con la richiesta di domanda mondiale che fa perdere di vista la sovranità alimentare secondo una logica di colonialismo culturale. Comune denominatore per le tre pillole è quello di fare tutto in economia sul proprio territorio. «Il sistema territorio zero – afferma Consoli – si adatta ovunque nel mondo».

Focus particolare sullo smaltimento dei rifiuti speciali in Puglia e soprattutto nella zona di Taranto è fornito dall'attivista Giovanni Vianello che spiega tramite dati Arpa e slide esplicative come il sottosuolo pugliese sia costantemente minacciato dall'inquinamento. A questo si affianca il sistema lineare di modello di sviluppo. Una logica perversa che non fa altro che alimentare i consumi contribuendo allo stillicidio delle risorse naturali. E proprio nel consumo, cuore del sistema lineare, che si producono "un'obsolescenza percepita", dove «se non compri non conti niente», e "un'obsolescenza programmata", dove «gli oggetti sono prodotti proprio per durare pochi anni». Cambiare modello di sviluppo è possibile, passando da un sistema lineare ad un sistema ciclico.

10-21-fam-labLa serata si è conclusa con la presentazione dei makers di Fam Lab che hanno presentato una serie di prodotti costruiti tramite la stampante 3D. Il sistema rivoluzionario open source consente di sviluppare tecnologie riproducibili applicabili a diversi campi della produzione: dalla medicina, attraverso la stampa di protesi, alla meccanica, componentistica e pezzi di ricambio per auto, alle materie plastiche. Tutto con una semplice macchina (la stampante 3D) che funziona tramite materie naturali. La strategia Territorio Zero segue a ruota l'esempio di altri progetti come Slow Food in agricoltura e Capannori per i rifiuti, in cui l'autoproduzione e l'autosmaltimento sembrano la chiave di volta per il futuro. Utopia? Forse no, ma è bene fermarsi un momento a riflettere su quello che potrà avverarsi in un futuro non molto lontano da noi.

Partiti politici

© RIPRODUZIONE RISERVATA