A dieta senza "perdere la testa"

01-15-dieta-metabolica“Quali sono i buoni propositi per il nuovo anno?” A questa domanda che spesso ci si pone in questi giorni, molte donne, ma anche uomini, rispondono: “Mettermi a dieta!”. Nel periodo delle festività natalizie si tende ad esagerare nell’assunzione di cibo e, in particolare, di alimenti maggiormente calorici, così con l’inizio del nuovo anno, chi si trova in una condizione di sovrappeso è più motivato a intraprendere un percorso dietetico, per ritrovare una migliore forma corporea e un maggior benessere generale.

In Italia, più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso e quasi 1 italiano su 10 è obeso. Questi dati inoltre sono in crescita, anche per quanto riguarda l’obesità infantile; quindi, al di là di questo periodo dell’anno e dei buoni propositi che spesso non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi desiderati, è importante per chi è in sovrappeso conoscere le cause dell’eccesso di peso, i rischi che questa condizione comporta e impegnarsi per recuperare un comportamento alimentare corretto, al fine di ridurre i rischi per la salute, come lo sviluppo di patologie cardiovascolari, di diabete, di complicanze osteoarticolari…

Per favorire un buono stato di salute è importante seguire una dieta equilibrata e impegnarsi regolarmente in un’attività motoria, questo è risaputo. Ma allora perché per molte persone è così difficile osservare un regime alimentare corretto, senza cedere agli eccessi, e mantenersi attive e motivate? Evidentemente, informazioni nutrizionali corrette e una buona dieta non bastano per perdere peso e per mantenere nel tempo il peso raggiunto con tanta fatica. Molte persone che hanno fatto una dieta con il tempo riacquistano il peso perso, in alcuni casi presentando la nota “sindrome dello yo-yo”, caratterizzata dall’alternarsi di periodi di regime dietetico, in cui si perde peso, a periodi di alimentazione non controllata, in cui si riacquista peso. Questo andamento ciclico, oltre a determinare degli squilibri metabolici e ormonali, riduce fortemente la motivazione e la fiducia in se stessa della persona impegnata in tale percorso, rispetto a tentativi futuri di migliore gestione del peso corporeo.

Queste considerazioni fanno comprendere quanto siano importanti i fattori psicologici coinvolti nel comportamento alimentare, tanto da non poterli ignorare o sottovalutare quando si attiva un programma dietetico. Le persone che non riescono a portare avanti una dieta spesso attribuiscono il loro insuccesso a scarsa forza di volontà, in realtà queste persone non sanno come si fa a dimagrire e mantenere il peso raggiunto. Il supporto psicologico che può affiancare i programmi dietetici si concentra sul fornire alla persona degli strumenti cognitivi per:

- motivarsi in maniera continua rispetto al percorso che si sta svolgendo;

- gestire la tentazione di “sgarrare” dalla dieta;

- interpretare correttamente le eventuali “cadute” che possono accadere in un percorso dietetico, fatto inevitabilmente di alti e bassi; è importante quindi considerare le cadute come errori temporanei, prevederli e non farsi prendere dai sensi di colpa;

- comprendere la funzione, che spesso il cibo assume, di “regolatore” delle emozioni negative e imparare modalità alternative e più funzionali di gestione delle proprie emozioni;

- gestire i momenti in cui ci si sente sopraffatti e incapaci di continuare.

I nostri pensieri influiscono fortemente su come ci sentiamo e su quello che facciamo, ecco perché la chiave di successo di un programma dietetico è lavorare sui contenuti cognitivi ed emotivi della persona, identificando i “pensieri sabotanti”, che rendono vani gli sforzi che si fanno per mantenere un’alimentazione corretta, e rispondendo ad essi in maniera più costruttiva ed efficace. Come suggerisce Judith Beck, una dei massimi esperti nel settore, che da anni applica i principi dell’approccio cognitivo-comportamentale alla pratica clinica con persone in sovrappeso, un programma dietetico funzionerà e manterrà i suoi risultati nel tempo quando la persona imparerà a “pensare da magra”. 

SALUTE

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