Nell'attesa dell'ottavo giorno... #nocicreativa (un punto di vista)

0 lettera al giornale noci24LETTERE AL GIORNALE - Giovedì 16 giugno sera, malgrado il mio non essere  anagraficamente giovane e dopo aver partecipato attivamente alla prima edizione,  mi sono recata al primo incontro della seconda edizione di “#nocicreativa”. L'iniziativa ha un claim esplicativo (un po' diverso dallo scopo/mission dichiarato più avanti) che recita “Mettere in Relazione le Idee per Progettare il Futuro”.

Secondo quanto comunicato dalle fonti ufficiali Facebook del Comune, è promossa dagli Assessorati alle Politiche Giovanili, alle Politiche del Lavoro e alle Attività Produttive ed è “un calendario di incontri, dedicato prevalentemente ai giovani, che ha lo scopo di educare alla cultura della Legalità, della Cooperazione e dei Diritti come strumenti essenziali per la crescita di una comunità”. Il tema dell'incontro di apertura è stato “Cooperative di comunità - Uno strumento per lo sviluppo. Presentazione della Cooperativa di Comunità come strumento per valorizzare le competenze della cittadinanza, le tradizioni culturali e le risorse territoriali, contribuendo a soddisfare i bisogni della comunità locale, attraverso lo sviluppo di attività economiche eco-sostenibili finalizzate alla produzione di beni e servizi, al recupero di beni ambientali e monumentali, alla creazione di offerta di lavoro e alla generazione di capitale sociale”.

Scavalcando le inutili motivazioni di circostanza intorno alle ragioni di ospitare gli incontri presso il nuovissimo contenitore denominato Centro per la Legalità, vengo al punto: cosa non è chiaro di questa iniziativa? Vado per ordine. 

Intanto l'incontro è iniziato con più di un'ora di ritardo. A chi è destinata l'iniziativa? La comunicazione dichiara “... prevalentemente ai giovani...” Quanti giovani erano presenti? Pochi, per dare un numero, inizialmente sei o sette e forse solo verso la fine il pubblico totale poteva contare su una quindicina di persone, escludendo l'entourage dei relatori, la stampa e alcuni amministratori e rappresentanti dei partiti politici locali. È evidente che qualcosa non ha funzionato, perché la disperazione dei giovani è il centro della crisi nel Mezzogiorno, in Italia, in Europa. E come si fa a “Mettere in Relazione le Idee per Progettare il Futuro” se mancano le persone? Un dubbio sorge spontaneo, quali modalità sono state utilizzate per contattare i giovani 'destinatari prevalenti' dell'iniziativa e assicurarsi il loro coinvolgimento? Mettere sulla pagina fb del Comune la grafica (?) dell'evento lunedì 13 giugno o distribuire non si sa dove qualche locandina non corrisponde a "comunicare" e a preoccuparsi di coinvolgere i destinatari, specialmente se si crede di argomentare temi importanti. Sono state coinvolte le Associazioni nocesi? A quanto pare no.

Allora mi chiedo, come ho chiesto ai presenti nel mio intervento, come è possibile solo pensare di parlare di giovani e di comunità se nemmeno si fa lo sforzo di invitare e coinvolgere i soggetti verso cui l'iniziativa è rivolta?  Stiamo sempre difronte allo stesso teatrino dove basta postare annunci, foto, e quel che conviene per dire che si è fatto, con buona pace per chi non c'era? Perché il giorno seguente (17 giugno 2016) non si da evidenza agli esiti dell'incontro sulla pagina fb del Comune? Bisogna proprio cercarlo il post di resoconto che non rende conto proprio di nulla, esattamente del nulla che si dice e si fa. La stampa locale, dove, comunque, spero questo scritto venga ospitato, per offrire un punto di vista... disallineato, ha solo fatto un sunto di ciò che i relatori hanno detto.

Forse i nostri amministratori dovrebbero tenere un incontro per spiegare bene alla cittadinanza che cosa intendono praticamente per “Partecipazione”, “Condivisione”, “Bene Comune”, “Politica”, “Cultura”, “Comunità”, “Innovazione Sociale”, “Politiche Giovanili”, “scrivere insieme il nostro futuro”... perché le cose che si dicono e scrivono non corrispondono tanto a ciò che fanno e ai loro comportamenti che restano quelli di scegliere e decidere prima con chi compartire e poi di fare finta di chiamare a partecipare. E della mission dell'iniziativa...? “... educare alla cultura della Legalità, della Cooperazione e dei Diritti come strumenti essenziali per la crescita di una comunità.” Di quale esempio di legalità si può parlare, di quale cooperazione, di quali diritti (sono stati scritti anche con la maiuscola), se non si fa nemmeno lo sforzo di coinvolgimento dei giovani, potenzialmente più prossimi alle tematiche proposte in discussione e né tanto meno di coloro che fanno pratica di condivisione nelle associazioni?

Senza dire che magari si sarebbe potuto aprire un confronto cittadino (anche su facebook se il mezzo fosse ritenuto idoneo a raggiungere gli obiettivi) per individuare quali sono le tematiche che i giovani si aspettano di discutere, anche se apprendo dalla Assessora Tinelli che si sta costituendo la Consulta dei Giovani (buona fortuna!), ma il discorso è rimasto sospeso...

Resta il fatto che la comunità non ha potuto ascoltare e partecipare all'incontro, apprezzare l'accattivante storytelling di Carmelo Rollo e l'esperienza che si va costruendo nella vicina Alberobello ed iniziare a farsi una idea su cosa siano le cooperative di comunità. Ma niente paura, “ci rivedremo ad ottobre” ha detto l'Assessora, questo è solo un assaggio nell'attesa… dell'ottavo giorno, per dar vita... attraverso la "creatività" anche alla "partecipazione".

Maria Laforgia

Lettere al giornale

© RIPRODUZIONE RISERVATA