Giuseppe Putignano, la capacità di sapersi sempre reinventare

09 21 giuseppe putignanoNOCI (Bari) – Il proprio lavoro e l’impegno investito in ciò in cui si crede possono richiedere continui sacrifici, per se stessi e per la propria famiglia. Lo stesso trasferimento può essere considerato tale. Tuttavia, ci sono momenti in cui è proprio l’amore verso i propri cari che ci spinge a riconsiderare ogni scelta fatta e a progettarne delle nuove. Giuseppe Putignano, da sempre impegnato nel settore immobiliare, ha fatto la sua scelta: restare a Milano per amore della propria famiglia; senza però rinunciare ai suoi sogni, Giuseppe è stato capace di reinventare se stesso e il proprio ruolo professionale, rappresentando l’esempio di chi crede che sia ancora possibile costruire il futuro con le proprie mani e con le proprie forze.

Quali sono stati i momenti più importanti che hanno scandito il tuo percorso professionale?

Andare a studiare fuori regione o all’estero, era e rimane una opportunità fondamentale nel percorso professionale di chiunque. Per me lo è stato! Nel 1978, l’anno del mio diploma, la Facoltà di Architettura più vicina a Noci era Pescara; dovendo recarmi fuori regione, pensai bene di iscrivermi all’Università di Firenze e di trasferirmi in quella città, dove vi ho vissuto dal 1978 al 1984. Anni bellissimi e indimenticabili sotto ogni aspetto. Appena laureato, nel Luglio del 1984, ebbi la fortuna di essere catapultato nel mondo del lavoro all'interno della società di famiglia, la Gianvito Putignano Costruzioni spa, per la quale insieme a tutto il team di allora, ho dato il mio contributo ad espandersi in ambito nazionale: Cosenza, Forlì, Ravenna, Recanati, Santa Sofia, Brescia, Bergamo, Laveno Mombello, Milano, senza escludere Monaco di Baviera e Norimberga in Germania.

Il tuo lavoro ti ha portato per molto tempo a continui spostamenti nel ruolo di pendolare. Quali le difficoltà più grandi che hai affrontato in questi anni?

Lavorare perennemente lontano da casa, comporta sacrifici oltre che personali anche per il proprio nucleo familiare.
Nel Luglio del 2000, insieme a mia moglie Elia, anche lei di Noci, e le nostre due bambine: Greta di 5 anni e Sara di 3, decidemmo di trasferirci provvisoriamente a Milano, dove dal 1995 la Gianvito Putignano aveva nel contempo aperto una propria filiale.
Ricordo che gli ultimi giorni di Agosto del 2000, raggiungemmo una Milano deserta, occupando provvisoriamente tutti e 4 la depandance dell'ufficio.
Dopo anni di pendolarismo e conseguenti disagi causati dalle lunghe trasferte, grazie ad opportunità lavorative che nel contempo si erano concretizzate al Sud, nel 2006 la Gianvito Putignano decise di dismettere l'attività delle costruzioni al Nord, ritrasferendo tutta l'attrezzatura al Sud.
Anche la mia attività al Nord nel settore delle costruzioni di fatto era terminata. Avrei dovuto rientrare insieme alle attrezzature ed alla mia famiglia a Noci.

Cosa ti ha spinto a decidere di restare a Milano, a tal punto di “rinunciare” al tuo lavoro e reiventare un ruolo completamente nuovo?

Non avevo fatto i conti con le mie figlie che viceversa avevano messo radici in una città che oggi è la loro, e che non avevano e non hanno alcuna voglia di lasciare per ritornare a vivere a Noci.
Sarei dovuto ritornare a fare il pendolare al contrario dal Nord al Sud. Non me la sono sentita.
Mi sono inventato un nuovo lavoro, quello di Asset Manager per fondi d'investimento immobiliari.
Mia moglie oltretutto, in maniera totalmente autonoma, nel 2003 aveva dato corso ad una propria attività come Agente Immobiliare. Oggi è la titolare della Andersen Real Estate, una delle Agenzie Immobiliari più esclusive e ricercate di Milano per chi cerca immobili di prestigio.

Attualmente di cosa ti occupi?

Analizzo per conto di Fondi Immobiliari Internazionali le opportunità che offre questo settore. Valuto congiuntamente ad un qualificato team di esperti nelle discipline: tecnico, fiscale, legale, amministrativo e commerciale, opportunità di acquisizioni, dismissioni, valorizzazioni, commercializzazione, di portafogli immobiliari sparsi sul territorio nazionale.

Ti sei occupato della direzione e progettazione di innumerevoli edifici. Come spiegheresti ad un non intenditore la tua figura professionale?

Oggi la mia figura professionale da imprenditore classico si è trasformata in Manager di settore.
Prima mi occupavo di costruzioni, oggi di servizi.

Oggi lavori e vivi con la tua famiglia a Milano, una delle città in grado di offrire maggiori prospettive future. È qui che vedi il tuo futuro e quello della tua famiglia?

Francamente questa è una domanda alla quale mi è difficile rispondere. Se dovessi pensare ad una città in grado di offrire le maggiori prospettive future, ho seri dubbi nel riscontrare queste qualità in Milano o addirittura l’Italia. Viceversa suggerirei a chiunque e in particolare ai giovani di Noci, come alle mie figlie, di vivere una esperienza che sia di tipo universitaria o professionale, fuori da Noci o dall’Italia. Consiglierei loro di cercare di diventare imprenditori di se stessi e di riportare le esperienze acquisite, nelle loro terre natie. Sarà che sono un convinto ottimista, ma credo talmente tanto nelle potenzialità che la Puglia offre, che il mio futuro non escludo possa essere quello di ritornare a Noci.

Nocesi nel mondo

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