Martin Cerasino: una scelta priva di rimpianti

03-25-martin cerasinoNOCI (Bari) – La ricerca e la conquista della propria indipendenza può rappresentare una valida ragione per una decisione importante, quale può essere quella di vivere lontani dal proprio paese e dalla famiglia. Martin Cerasino, protagonista di questa nuova intervista, da otto anni vive in Inghilterra, dove oggi, oltre ad aver trovato una posizione lavorativa coerente con i suoi progetti e desideri, vive con la sua famiglia e nella sua casa. Tutto questo è stato il frutto di chi ha avuto le idee ben chiare e ha da sempre agito prefissandosi obiettivi ben precisi.

 

Sei diplomato in lingue presso il Liceo linguistico E. Laterza di Putignano. La scelta di questo liceo è stata casuale o dettata già dalla volontà di trasferirti all'estero?

Ho scelto di frequentare il liceo linguistico E. Laterza perché spinto dalla consapevolezza di avere alcuni punti a mio favore: conosco da sempre perfettamente la lingua inglese, grazie a mia madre che è madrelingua. Subito dopo aver conseguito il diploma però, ho deciso di non proseguire gli studi e quindi di non iscrivermi ad alcun corso universitario. In quel momento ho sentito l'esigenza di conquistare la mia indipendenza, ragione questa alla base della mia scelta di trasferirmi presto in Inghilterra.

Attualmente lavori nel settore della ristorazione. Hai sempre voluto intraprendere questa carriera lavorativa e o è stata una conseguenza del tuo trasferimento?

Ho iniziato a lavorare in questo settore sin da quando avevo quindici anni: ho sempre lavorato durante il periodo estivo con l'obiettivo di mettere qualcosa da parte per me stesso e oggi posso dire di aver fatto la scelta giusta, in quanto quei risparmi hanno notevolmente contribuito all'acquisto della mia casa, oltre ad avermi permesso di mettere su famiglia.
La ristorazione è sempre stato un settore per me di grande interesse, anche se non nego che, durante i miei primi due anni qui in Inghilterra, ho cercato lavoro come stuart di volo per due importanti compagnie aeree (Jet2.com e Thomson). L'esito negativo di queste ricerche mi ha portato a perseguire il lavoro in ristoranti italiani. Durante i primi due anni ho, infatti, lavorato al Valentino (ristorante privato italiano a dieci minuti dal centro di Wakefield); nel 2008 ho ottenuto il posto di manager al Rustico Restaurant, a Wakefield. Dopo aver lavorato per cinque anni in ristoranti privati, grazie al sostegno di mia moglie, ho deciso di proseguire la mia carriera professionale al servizio di una catena di ristoranti: la compagnia si chiama Tragus e racchiude Cafè Rouge (ristorante francese), Strada (ristorante italiano) e Bella Italia (ristorante italiano dove lavoro dal 2011 e dove ricopro il ruolo di supervisore).

In Inghilterra hai ormai posto le tue radici (sei sposato da due anni e hai una figlia di 17 mesi). Prenderesti in considerazione l'idea di tornare con la tua famiglia a Noci?

Trascorsi ormai otto anni da quando mi sono trasferito in Inghilterra, sento di poter affermare di aver ormai trovato la mia stabilità, lavorativa e familiare. Nonostante sia cresciuto a Noci, ammetto che più che del paese avverto la mancanza della mia famiglia. Secondo il mio parere, Noci è un paese che non offre molte opportunità lavorative per noi giovani e questo è già evidente dal numero crescente di coloro che si trasferiscono per poter migliorare la propria posizione lavorativa. Il tutto è aggravato dal fatto che spesso chi riesce a trovare un lavoro, deve fare i conti con una situazione precaria. Anche se nel mio cuore mi sento a tutti gli effetti italiano, non condivido la corruzione sociale e politica da cui l'Italia è soppressa. Per questa e per tante altre ragioni, posso affermare che difficilmente mi trasferirei con la mia famiglia a Noci: per me resterà solo il posto dove trascorrere le mie vacanze.

Nella tua presentazione hai affermato che la tua è stata una scelta anche motivata dalle innumerevoli possibilità lavorative che l'estero può offrire. Credi che a Noci non sia possibile una realizzazione personale?

Penso che oggi sia molto difficile realizzarsi a Noci, anche a causa del lavoro in nero che non aiuta tutti quei ragazzi che vorrebbero una casa propria ma non possono acquistarla perché non possono provare il proprio reddito. Questo fa si che molti giovani siano costretti a vivere per parecchio tempo con i propri genitori.

Se ti fosse stato offerto un lavoro a Noci, lo avresti accettato o avresti comunque deciso di trasferirti all'estero?

Se avessi ricevuto un'offerta di lavoro a Noci non avrei comunque accettato. Ho da sempre voluto ottenere la mia indipendenza, anche per la volontà di dimostrare alla mia famiglia che tutti i risultati oggi ottenuti sono stati il frutto del mio lavoro e dei miei sacrifici, e che, quindi, avrei potuto farcela anche senza il loro aiuto.

Nel presentarti, hai dichiarato che consiglieresti a chiunque pensi di trasferirsi di concretizzare questo pensiero. Cosa pensi di coloro che, invece, decidono di restare a Noci e di cercare la propria realizzazione sia professionale che affettiva nel nostro paese?

A tutti coloro che decidono di restare a Noci non mi resta che augurare che possano realizzare tutti i loro desideri. Purtroppo, a differenza di quanto è accaduto a me, molti cittadini nocesi sono costretti a lasciare il paese solo per esigenze lavorative e quindi anche contro la propria volontà. Credo che se il governo non inizia a fornire aiuti concreti per i cittadini, creando posti di lavoro stabili, per molti non resti altra scelta se non quella di lasciare il Paese. Io personalmente non avrò mai alcun rammarico della decisione presa otto anni fa: ad oggi posso dire che lasciare Noci è stata la decisione migliore della mia vita.

 

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