L'Avis di Noci festeggia 25 anni con il monumento al donatore

10-06 stele avis 1NOCI (Bari) - Se l'occhio vi fosse recentemente caduto sull'entrata della villa, vi sareste certamente accorti di un nuovo monumento installato nell'aiuola sul lato destro: la stele con la goccia all'apice è lì per i 25 anni di attività della sezione Avis nocese, festeggiati domenica scorsa e culminati con l'inaugurazione di questo monumento al donatore. Dopo una Santa Messa presso la Chiesa Matrice, gli avisini di Noci, della sezione gemellata di Penne (PE) e numerose altre sezioni regionali dell'associazione si sono mossi in corteo verso la villa Comunale, dove la presidente Avis Noci, Giulia Basile, rappresentanti regionali e provinciali dell'associazione, la senatrice Angela D'Onghia, il sindaco Domenico Nisi e il diacono Rocco Giannini hanno inaugurato il momumento celebrativo.

 10-06 stele avis 2Noncuranti del tempo non idillico, sono accorsi in tanti domenica mattina, per l'evento, nonostante l'installazione fosse già visibile nei giorni scorsi: molti hanno voluto festeggiare con l'Avis questa importante evenienza, in segno di riconoscenza all'impegno ormai più che ventennale di questa associazione sul nostro territorio. "Questo non è solamente il monumento al donatore, ma è valido per tutte le associazioni, noi non facciamo distinzioni" - spiega la presidente Giulia Basile - "E' dedicato anche agli immigrati, protagonisti sfortunati dell'ultim'ora. L'Avis guarda a loro, anche come potenziali donatori".

La presidentessa nocese ha voluto appendere un paio di scarpe rosse alla roccia su cui poggia la "goccia" dell'Avis, per ricordare l'atroce violenza sulle donne, ma anche madri e moglie immigrate, prime vittime della strage di Lampedusa. La stele dell'Avis è lì, insomma, per i donatori del passato, presente e futuro come recita la sua targa, ma anche per esprimere vicinanza, solidarietà e aiuto a tutti e non solo nel campo dell'aiuto "linfatico", ma in tutti i campi dell'amore verso il prossimo.

Sarà lì anche per dimostrare che i nocesi sanno rispettare determinati doni: il sindaco Nisi ha infatti parlato di scelta ardua nel posizionarla in mezzo alla villa comunale, spesso mira di angherie e atti vandalici, ma la sua presenza rappresenta adesso un'occasione di civiltà e rispetto che Noci e i nocesi possono sfruttare.

Per l'Avis Noci, ma anche per le numerose sezioni regionali presenti all'evento, l'inagurazione della stele è stata invece una grande festa: gli avisini nocesi, con i loro fazzoletti rossi, mostravano sul volto i segni di un vivido entusiasmo, ma anche orgoglio per il traguardo raggiunto. Tanto si può ancora fare, però, in previsione di altrettanti anni di attività: i potenziali donatori che non si sono ancora avvicinati alla donazione sono tanti e tutti potrebbero dare un prezioso contributo alla causa, guadagnando la stessa felicità degli attuali donatori. Il monumento è lì anche per ricordarcelo. 

 

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