NOCI – Nella sempre suggestiva cornice del Chiostro delle Clarisse, si è inaugurata lo scorso 7 maggio, a partire dalle ore 11:00 la mostra collettiva di artisti nocesi voluta e promossa dall’Uten (Università della Terza età). A tenere il discorso inaugurale, Giancarlo Chielli, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari. Sono 7 gli artisti nocesi che hanno esposto le loro opere. Francesco Ludovico; Giovanni B. Notarnicola; Antonio Parchitelli; Angela Scialpi; Sante Petronilli, Franco Quero e Pietro Recchia. La mostra, dedicata a Nicola Zaccaro, socio onorario Uten, resterà visitabile fino al prossimo 13 maggio.
Come ribadito da Giancarlo Chielli, l’arte dev’essere per tutti. L’arte non è solo quella della Biennale di Venezia dove incontrare i nomi di artisti di fama internazionale. L’arte la si può coltivare anche nelle piccole realtà di provincia, dove ci sono artisti validissimi che da decenni esercitano anche da autodidatti la loro passione per la pittura.
E non è assolutamente detto che siano artisticamente meno validi di tanti più declamati e blasonati colleghi. Basta dar loro spazio e voce in capitolo, e tra un secolo magari qualcuno andrà artisticamente a riscoprire e a dare il giusto valore alle loro opere, come è accaduto ad esempio al Caravaggio. Considerato in vita un “artista di serie B”, egli ebbe il meritato riconoscimento solo dopo la sua morte. E’ giusto che l’arte perseveri, invada il più possibile gli spazi cittadini, perché crea bellezza, occasioni di confronto e di riflessione. Proprio per questo motivo, affinchè ciascun artista potesse esprimersi liberamente, esponendo le opere ritenute maggiormente significative, si è optato per la mostra a tema libero. E i temi fioriscono in maniera variegata: dalla bellezza dei paesaggi, all’intensità delle icone religiose, ancore a cui ci ancora oggi ci si aggrappa nel tentativo di ritrovare pace dopo anni devastanti come quelli della pandemia.
Dai migranti alla condizione femminile, con paure e ansie racchiuse nell’intensità di uno sguardo. Non sono mancati l’astrattismo come la personale e soggettiva interpretazione di sentimenti, ideali e valori come ad esempio la pace. A fine inaugurazione, un attestato per tutti gli artisti partecipanti, ai quali E non possono mancare l’astrattismo o la soggettiva interpretazione di ideali, valori e sentimenti. Ricordiamo ai nostri lettori che c’è tempo fino al 13 maggio prossimo per visitare la mostra.